Nei mesi del lockdown milioni di italiani (per non dire tutti) si sono rivolti, per resistere al contenimento, al racconto del cinema. Hanno cercato ovunque film, per intrattenersi, passare il tempo, divertirsi, commuoversi. E in molti casi hanno riscoperto, se non scoperto, la grandezza del cinema italiano, spesso automaticamente ricordato come ‘il secondo del mondo’. E talvolta giustamente, come il primo. Ora un film documentario arriva a quel pubblico per raccontare una grande storia, se non la più grande, su come sia nato e abbia raggiunto il tetto del mondo il cinema italiano, attraverso il racconto dei suoi registi, dei suoi divi, dei suoi capolavori. Tutti riuniti sotto un mestiere, quello del produttore cinematografico, e un nome, che ha reso possibile questa storia.
Cecchi Gori – Una famiglia italiana è il film, scritto e diretto da Simone Isola e Marco Spagnoli, presentato in prima mondiale alla Festa del Cinema di Roma e in uscita dal 14 luglio in Prima Visione On demand sulle principali piattaforme, CG Digital, Apple Tv, Google Play, Chili e Rakuten, che racconta l’irripetibile avventura di una famiglia di produttori, Mario Cecchi Gori, e suo figlio Vittorio, in grado per sei decenni di regalare al nostro cinema molti dei suoi più grandi successi di pubblico e di critica, in Italia e all’estero. Una factory capace di creare fenomeni di divismo entrati nell’immaginario collettivo, e forse a incidere positivamente nelle vite di un Paese. Una storia ineguagliata nel nostro cinema, che si può sintetizzare con un numero: 4 premi Oscar.
A raccontare questa storia è Vittorio Cecchi Gori, protagonista a sua volta di una storia-nella-storia, appassionata, drammatica e avventurosa come un film. Dalle sue parole di uomo che ha conosciuto la gloria e la polvere, e un presente di resistente dignità, gli spettatori hanno in regalo non solo la visione di titoli che li hanno accompagnati per mezzo secolo, e ancora oggi. Ma anche un’epica privata che racconta molto dell’Italia, della sua storia, politica, potere, e umanità.In Cecchi Gori – Una famiglia italiana, si trova il racconto di un grandissimo sogno, una ineguagliabile lezione su cosa è il cinema, e un pezzo delle vite di tutti, noi spettatori.Prodotto da Giuseppe Lepore per Bielle Re, e distribuito da Istituto Luce-Cinecittà, Cecchi Gori – Una famiglia italiana vede le preziose testimonianze di un cast stellare, amici rimasti vicini nonostante tutto a Vittorio Cecchi Gori: dai vincitori dell’Oscar Roberto Benigni e Giuseppe Tornatore, ai campioni di incassi Leonardo Pieraccioni e Carlo Verdone, agli amici Lino Banfi, Rocco Papaleo e Marco Risi. Nonché ai grandi allenatori e campioni della Fiorentina, passione di famiglia, Giancarlo Antognoni, Claudio Ranieri e Roberto Mancini, attuale CT della Nazionale di Calcio italiana.SINOSSIÈ proprio il produttore Vittorio Cecchi Gori in prima persona a raccontarsi nel docufilm di Simone Isola e Marco Spagnoli, ripercorrendo la nascita e l’ascesa del più grande gruppo di produzione e distribuzione cinematografica italiano di tutti i tempi, con oltre 300 successi prodotti e ben oltre 1.000 distribuiti in 50 anni di continua crescita con “Silence”, il film di Martin Scorsese uscito nel 2016, ultimo film che ha visto Vittorio Cecchi Gori nella compagine produttiva.
Cecchi Gori – Una famiglia italiana è la storia di padri e figli, intellettuali appassionati, uomini talora deboli dinanzi alle tante donne delle loro vite, ma – nota il regista Marco Spagnoli – è anche il racconto di una bottega rinascimentale diventata industria con l’ambizione di trasformarsi in qualcos’altro ancora”.
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