Cattivissimo Megamind


Che ne è di un supercriminale quando non c’è nessun supereroe a contrastarlo? Questa è la domanda che fa da base al nuovo cartoon in 3D della Dreamworks, Megamind, che arriverà nelle nostre sale il 17 dicembre, giusto in tempo per strappare un bel po’ di ingressi – magari facendosi una fragorosa risata “da cattivo” – alla tradizionale produzione Disney di quest’anno, il fiabesco Rapunzel.

Megamind, doppiato nell’edizione inglese da Will Farrell, è il più ambizioso malfattore che sia mai esistito al mondo. Alle spalle un’infanzia triste che lo vide abbandonato dai genitori su un’astronave per la Terra a soli 8 giorni di vita. Nello stesso periodo nasceva Metroman (dotato in versione originale del vocione di Brad Pitt), egualmente abbandonato e inviato sul nostro pianeta. Solo che quest’ultimo, come il più celebre collega Superman, finisce tra le braccia di una famiglia amorevole, mentre Megamind atterra in un carcere e viene allevato da un branco di galeotti. Come se non bastasse, il suo aspetto insolito – gran testone e pelle blu – lo espone allo scherno dei compagni di scuola, che invece stravedono per il belloccio Metroman. Il destino dei due sembra segnato: saranno arcinemici. Ma in questo originale ribaltamento del mito del super-eroe le cosa non stanno mai come sembra. E quando il genio del male, contro le sue stesse aspettative, riesce finalmente a eliminare il suo rivale, si trova improvvisamente senza uno scopo e con un’insopportabile senso di vuoto. Cerca così di crearsi da solo il superbuono che lo contrasti, per tornare a provar gusto nel commettere misfatti. Solo che il nuovo antagonista vien fuori più perfido di lui. A chi tocca allora, tra un cattivo e un cattivissimo, salvare l’umanità?

Ormai è appurato: a Universal, che distribuisce il film, i cattivi piacciono un sacco. Neanche un mese fa, infatti, è uscito in sala il suo primo film d’animazione in 3D, lo spassoso Cattivissimo me, che presentava una tematica analoga. Ma mentre quest’ultimo verteva decisamente sul fanciullesco, Megamind, molto ritmato, ben orchestrato e con la giusta punta di “cattiveria” – salvando il lieto fine, comunque garantito – è un prodotto che piacerà soprattutto agli adolescenti e agli appassionati di fumetti e film di super-eroi, che sapranno cogliere le mille citazioni che il film regala. Una su tutte: una perfetta rivisitazione digitale (e caricaturale) di Marlon Brando/Jor-El nello storico Superman di Richard Donner. E colma decisamente l’unico vero difetto della precedente pellicola: l’assenza di un eroe con tutti i crismi che mettesse il malvagio al posto che gli compete. O è forse il contrario?

Altri personaggi chiave della vicenda sono la “bella in pericolo” della situazione, la giornalista Roxanne Ritchy (Tina Fey), il cui cuore batte per chi mai ci aspetteremmo, l’eroe malriuscito Titan (Jonah Hill), troppo preso da sé stesso per diventare il vero sostituto di Metroman, e la spalla del cattivo, Minion (David Cross), un buffo pesce in un’ampolla trapiantato sul corpo di un gorilla robotico. Qualcuno noterà l’assonanza del nome con i mostriciattoli del perfido Gru in Cattivissimo me, ma è giusto sottolineare che “Minion”, in lingua d’Albione, significa semplicemente “tirapiedi”.

Già nel 2007, per il ruolo di Megamind era stato avvicinato Ben Stiller. Il film di chiamava ancora Master Mind, titolo poi cambiato in Oobermind nel maggio 2009. Ma Stiller declinò l’offerta, partecipando invece al film come produttore esecutivo insieme a Stuart Cornfeld e andando ad affiancare Lara Breay e Denise Nolan Cascino come produttrici.
Fu allora provinato Robert Downey Jr., ultimamente avvezzo all’opposto ruolo di super-eroe nei due Iron Man. Ma fu obbligato ad abbandonare per non meglio specificati conflitti lavorativi.

Nell’agosto 2009, Alan J. Schoolcraft e Brent Simons furono incaricati della realizzazione della sceneggiatura, mentre nel frattempo venivano confermati Ferrell, Pitt, Hill e Fey come doppiatori.
Alla regia c’è l’esperto Tom McGrath, fattosi le ossa con Madagascar. “Quando ho sentito che stavano producendo Cattivissimo me – dichiara – ero già a metà della produzione. Mi è preso un colpo, perché pensavo che quello fosse uno dei punti che rendevano il film interessante. A parte Il Grinch, non mi vengono in mente molte altre storie basate sui cattivi. Ero molto preoccupato. Ma poi ho capito che quel che stavamo facendo noi non era un film per bambini ma un prodotto dedicato al pubblico che conosce il genere. Sono sicuro che le persone che lavoravano a Cattivissimo me si sono poste le stesse domande, ma alla fine siamo abbastanza diversi. La nostra è una storia completamente anti-eroica”.

Da segnalare la colonna sonora, a base di classici di pulsante hard-rock incentrati sul tema della “cattiveria”: da Ozzy Osbourne agli AC/DC, passando per i Guns n’ Roses e all’immancabile Bad di Michael Jackson.

autore
18 Novembre 2010

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