Catherine Spaak: la classe, l’eleganza, l’intelligenza

E' morta Catherine Spaak, 77 anni, attrice simbolo di giovinezza del cinema degli anni '60, poi personaggio televisivo fra i più popolari e sempre in prima linea per parlare della condizione femminile


E’ morta a 77 anni l’attrice, scrittrice, cantante Catherine Spaak. Due anni fa era stata colpita da un’emorragia cerebrale. Nata in Francia a Boulogne-Billancourt (nella regione Ile-de-France) il 3 aprile 1945 da una famiglia dell’alta borghesia belga, figlia dello sceneggiatore Charles e nipote dello statista Paul-Henri, nella sua lunga carriera ha spaziato tra la musica, il cinema e la televisione. Elegante, intelligente, impegnata, ha sempre condotto una battaglia in nome delle donne anche raccontando le sue vicissitudini personali con sincerità: un magistrato le tolse la custodia della figlia perché un’attrice era considerata di dubbia moralità. 

La sua carriera iniziò prestissimo, a 15 anni. Dopo una breve apparizione in Le trou (1960) di Jacques Becker, nello stesso anno ottiene il primo ruolo da protagonista con I dolci inganni di Alberto Lattuada. Due anni dopo gira La voglia matta di Luciano Salce, in cui è il conturbante oggetto del desiderio di un quarantenne ingegnere di successo, interpretato da Ugo Tognazzi.

Sul set conosce Fabrizio Capucci: dal loro matrimonio sarebbe nata Sabrina, diventata poi attrice di teatro. Tra i film girati con i maestri del cinema italiano e accanto ai nostri più grandi attori, Il sorpasso (1962) di Dino Risi, La noia (1963) di Damiano Damiani, tratto dal romanzo di Moravia, La parmigiana (1963) di Antonio Pietrangeli, La calda vita (1964) di Florestano Vancini. E ancora L’armata Brancaleone (1966) di Mario Monicelli, con Vittorio Gassman; Adulterio all’italiana (1966) con Nino Manfredi, e La matriarca (1968) con Jean-Louis Trintignant, entrambi di Pasquale Festa Campanile; Una ragazza piuttosto complicata (1969) di Damiani, al fianco di Jean Sorel. Recita ancora in Made in Italy del 1965 di Nanni Loy, nella commedia brillante Febbre da cavallo di Steno e Io e Caterina, diretto e interpretato da Alberto Sordi, ma anche in gialli come Il gatto a nove code di Dario Argento, fino al drammatico Claretta di Pasquale Squitieri.

Sono di quegli anni anche i primi successi musicali. Nel 1968 conosce Johnny Dorelli sul set del musical tv La vedova allegra: dal loro lungo legame è nato il figlio Gabriele Guidi.

Dalla metà degli anni ’80 lascia quasi completamente il cinema per dedicarsi alla tv. In particolare è autrice e conduttrice del talk show di Raitre Harem per 15 stagioni. Nel 2019 torna al cinema con La vacanza di Enrico Iannaccone, presentato ad Alice nella città per la Festa di Roma, interpretando un’ex magistrata in lotta contro l’Alzheimer. Nel 2013 sposa Vladimiro Tuselli. Nel 2020, a pochi giorni dal lockdown, viene colpita da un’emorragia cerebrale: “Non provo nessuna vergogna a parlarne”, ha raccontato a Storie italiane su Raiuno. “Tante persone che hanno problemi di salute tendono a nasconderlo. Sei mesi fa ho avuto un’emorragia cerebrale e, successivamente, delle crisi epilettiche dovute alla cicatrice. Voglio che alle persone arrivi un messaggio: se siamo malati non dobbiamo vergognarci. Un’emorragia non fa piacere a nessuno, ma oggi sono qui con il sorriso, con la capacità di ragionare e di parlare, ma anche di ribellarmi. Non ho perso la mia grinta e il mio coraggio. Dico a tutti che si va avanti”.

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18 Aprile 2022

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