Nell’anno della candidatura all’Oscar per Ernest e Célestine, anche il 16mo Future Film Festival (a Bologna, dal 1° al 6 aprile) vuol celebrare la straordinaria vitalità del cinema francese d’animazione con un’edizione ricca di titoli d’Oltralpe. A cominciare da Ma maman est en Amérique, elle a rencontré Buffalo Bill, un racconto di formazione delicato e sognante, commovente e dolceamaro, che Marc Boréal e Thibaut Chatel hanno tratto dal fumetto di Jean Regnaud ed Émile Bravo, edito in Italia da Bao Publishing (proprio Regnaud e Bravo saranno a Bologna per accompagnare il film). Tra i doppiatori l’emergente Julie Depardieu, figlia di Gerard.
Ancora negli anni ’70, ma sullo sfondo della Costa d’Avorio, si svolge Aya de Youpogon di Marguerite Abouet e Clément Oubrerie. Tratto dall’omonima graphic novel di Abouet e Oubrerie, un film che sa raccontare con gentilezza e ironia, senza stereotipi, la quotidianità di un Paese di cui sappiamo troppo poco.
Ultimo della terna un film da poco uscito nelle sale francesi, Tante Hilda!, che segna il ritorno di un autore già noto al pubblico italiano, il Jacques-Rémy Girerd de La profezia delle ranocchie, con un cartoon ecologista sulla bellezza del mondo vegetale, contro i risvolti oscuri prodotti dalle manipolazioni genetiche sulla natura.
La 23ª edizione del Festival, dal 7 al 15 dicembre, celebra Glauber Rocha e Francesco Guccini, accende i riflettori sul cinema indipendente e affronta temi di attualità come il gender gap nel settore cinematografico
In programma una Masterclass di Enzo d’Alò e la proiezione del restauro di Vito e gli altri di Antonio Capuano, realizzato da Cinecittà
Tra i protagonisti Michele Placido, Francesco Costabile, Bruno Bozzetto, Marianna Fontana, Marco Amenta. In programma la proiezione del restauro di Milano Calibro 9
La cineasta tedesca riceve la Laurea Honoris Causa all’Università di Firenze e si racconta sul palco in un dialogo a tutto campo con Piera Detassis