In attesa che il suo ultimo film esca al cinema, (era previsto per fine febbraio poi spostato causa Covid a data da destinarsi), Si vive una volta sola con Anna Foglietta, Max Tortora e Rocco Papaleo, viene definito da lui stesso “un ottimo film con un cast eccezionale”.
L’autore ha partecipato al BCT Festival Cinema e Televisione 2020 nella serata di domenica 2 agosto per ritirare il Premio alla Carriera. Emozionato e colpito dall’affetto del pubblico, Verdone è stato soprattutto sopraffatto dalla sorpresa che la rassegna ha riservato al grande regista per omaggiarlo, un video saluto di tutte le attrici che hanno lavorato con lui proiettato su grande schermo.
Da Claudia Gerini a Ilenia Pastorelli, da Ornella Muti a Paola Cortellesi, tutte hanno voluto prendere parte al video in suo onore, chi raccontando un aneddoto, chi lodando la sua grande umanità, tutte all’unisono hanno sottolineato come Carlo Verdone sia un regista che rimane nel cuore delle sue attrici, un po’ come nel cuore dei suoi fan che sono accorsi numerosi per assistere all’incontro e poi alla proiezione di Bianco Rosso e Verdone da lui stesso scelto come ringraziamento ad Ennio Morricone, recentemente scomparso. Un uomo di cinema che da poco ha inaugurato una mostra, curata da Elisabetta Sgarbi, a Napoli, dedicata alle nuvole, una serie di scatti che Verdone colleziona da circa 20 anni, che sia stata l’esperienza del lockdown a renderlo più propenso a farci scoprire questo suo lato così intimo?: “di sicuro non ha aiutato, quando si vivono momenti difficili si ha la tendenza a lasciar andare la mente a cercare i periodi più belli, io penso ad una Roma in bianco e nero che non c’è più.”
E ancora: “La fotografia è una passione nata nel 2000, Elisabetta Sgarbi ha letto di questo mio hobby in un’intervista e mi ha chiesto di poter visionare il materiale, all’inizio ero titubante ma lei ne è stata entusiasta ed è nata la mostra “Nuvole e Colori”.
Potrei definirla la mia parte mistica, quella spirituale, lontana dal set di commedie fatte di facce e persone, qui non c’è neanche un elemento umano ma solo colori, nubi, alberi, stagioni che passano di un tempo in movimento. Mi piace pensare che gli autori di queste foto siano due, io e il Padre Eterno, lui ci mette lo sfondo, io fermo il momento.”
Che sia frutto anche della sua propensione alla nostalgia, da sempre elemento portante delle sue commedie e soprattutto della sua pagina facebook, dove Verdone ama pubblicare ricordi e foto di grandi autori a volte scomparsi raccontando un tempo che non c’è più: “ La nostalgia è molto importante per me, gran parte delle cose che compongono la commedia vanno a pescare nelle mia infanzia, fatta di persone che non esistono più, di mode che sono cambiate eppure di caratteristiche che sono sempre le stesse” prosegue Verdone ”ho sempre osservato tanto le cose e le persone, soprattutto il mio quartiere, campo de fiori e Roma come non è più, con i suoi bellissimi ricordi.” Lui che ha portato su grande schermo tutte le sfumature dell’Italiano, che con i suoi film si guardava allo specchio e imparava a non prendersi seriamente, da cosa può essere attratto oggi, dopo quarant’anni di carriera, una schiera di attrici che lo amano e un film pronto per la sala? La risposta è sempre la stessa, le persone: “Non sono i comici a divertirmi, o i film, ma le persone più grigie, quelle anonime che magari hanno una particolarità che posso notare solo io, se poi sono fortunato ad avere un amico che a sua volta la nota allora si ride assieme” la normalità che andiamo cercando anche nelle piccole cose: ”è vero anche che c’è molto poco da ridere in questo momento, siamo tutti preoccupati e non sappiamo come sarà il nostro futuro, bisogna però ricordarsi sempre di avere ironia, altrimenti si diventa lugubri e non c’è nulla di peggio.”
La speranza è anche quella di tornare ad avere ironia al cinema, di poter godere spensieratamente della sala cinematografica, al momento in seria difficoltà in attesa di un cambiamento che forse però non arriverà, almeno a detto del regista: “non credo cambierà molto rispetto a prima, bisogna solo avere pazienza che tutto passi. Di sicuro saremo persone più accorte, avremo più cura dell’ambiente che ci circonda, perché questi virus sono il frutto di uno squilibrio ambientale, delle catastrofi, lo smog e gli incendi, bisognerebbe avere più consapevolezza e cura dell’ambiente. Aspettare è l’unica soluzione, ma non credo che si cambierà in maniera radicale, sono state vissute situazioni e virus altrettanto gravi eppure dopo aver trovato un rimedio siamo diventati di nuovo sconsiderati, bisogna confidare nelle persone che almeno, sono sicuro, saranno più accorte.” In attesa di rivederlo al cinema Carlo Verdone vi aspetta a Napoli al museo Madre con la sua mostra “Nuvole e Colori” fino al primo novembre.
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