Carlo Verdone e i due cognati

La sua pagina Facebook è seguita da oltre centosettantamila persone. La usa per raccontare ai fan curiosità e retroscena sui suoi film, ma anche aneddoti personali e traguardi raggiunti. Mentre scriviamo Carlo Verdone ha appena postato: “Fine della giornata di lavoro alla sceneggiatura. Siamo a pagina 43”. Si tratta del suo nuovo film, in scrittura con Pasquale Plastino e Paola Mammini per Filmauro, che ha appena presentato il suo listino alla sesta edizione di Ciné. “Stiamo lavorando sodo, le riprese dovrebbero iniziare a marzo 2017”, racconta l’attore e regista romano a Cinecittà News, fresco di Premio Nino Manfredi ai Nastri d’Argento. Un riconoscimento che lo ha reso particolarmente fiero: “Nino rappresenta la crema della commedia italiana nei suoi anni migliori. E poi è un’icona della romanità”. E, a proposito di romanità, sabato 9 luglio l’attore e regista chiuderà la seconda edizione della rassegna cinematografica “Alberto il grande!” dedicata ad Alberto Sordi e programmata in un’arena di 500 posti allestita nel piazzale antistante la villa in cui visse l’attore. Alle 21 Carlo presenterà insieme al fratello Luca I due nemici, diretto da Guy Hamilton nel 1961 e interpretato da Alberto Sordi e David Niven.

Cosa le ha insegnato Manfredi?
La professionalità, l’osservazione acuta della realtà. I suoi film mi sono serviti non solo come formazione in ambito cinematografico, ma anche per capire come deve saper recitare e sapersi muovere un bravo attore. Aveva una grande dignità in tutto quello che faceva.

Cosa sente di avere in comune con lui?
Entrambi abbiamo iniziato con la radio e gli sketch in tv, io con le maschere, lui con Canzonissima. Però lui più di me ha fatto teatro ad altissimi livelli, da Strehler a Costa, e ha interpretato commedie musicali rimaste nell’immaginario collettivo come Rugantino. E’ diventato anche lui regista oltre che attore dei suoi film, ma ha esplorato di più, è andato molto più avanti di me. I suoi erano altri tempi, molto è cambiato da allora.

Chissà, magari oggi anche Manfredi aprirebbe una pagina sui social…
I social sono un mezzo, e possono rivelarsi un boomerang: se scrivi banalità, devi aspettarti risposte banali o aggressive. Se invece scrivi cose che portano una novità, un’originalità, un rispetto per chi ti legge, automaticamente il riguardo e la cortesia ti tornano. Il guaio è che tutti fanno le foto al ristorante, per farsi belli, per dire agli altri: “Guarda con chi sto o che bella macchina ho”, a me questo tipo di atteggiamento non piace. Ci sono molti artisti che si ‘narcisizzano’ un po’ troppo: in quel caso o non vieni seguito, o non vieni apprezzato.

Sta scrivendo la sua nuova commedia: cosa dobbiamo aspettarci?
Sarà un film ad impianto corale con un notevole spazio dedicato alle donne e alle giovani generazioni. Stiamo pensando ad un grande cast: sono molto attento alle prove attoriali dei miei colleghi, soprattutto delle nuove leve che si stanno conquistando una buona fetta di credibilità.

Aveva detto di voler tornare a recitare con suo cognato Christian De Sica: ci sarà anche lui nel suo film?
Per il momento non è previsto, ma ci terrei molto a fare qualcosa insieme in futuro. Con Christian abbiamo iniziato insieme. Tutto è partito insieme a lui, l’interesse per il cinema e il mondo dello spettacolo, i tentativi di video in Super8 con Isabella Rossellini, le mie maschere portate per la prima volta in un teatro off grazie a Manuel. Insomma, sarebbe bello fare un film insieme. Potremmo persino chiamarlo “I due cognati”.