Carlo Pontesilli


Carlo Pontesilli è, insieme ad Andrea de Liberato e alla sua Poetiche cinematografiche, il produttore di Controvento. L’ultimo film di Peter Del Monte, che va a Berlino fuori concorso. Cercando di scrollarsi di dosso l’accoglienza che il pubblico italiano regala al cinema volutamente d’autore nelle sale: piuttosto fredda. Nonostante un cast accattivante, con Margherita Buy e Valeria Golino nei ruoli femminili principali, ed Ennio Fantastichini a fare da sponda e da oggetto del desiderio per tutte e due, Controvento ha faticato a convincere, a volte anche la critica. Ma forse Berlino, festival “intellettuale” per eccellenza, ha in serbo qualche sorpresa per un film che non ha ancora concluso la sua storia.

“Controvento” è stato selezionato per la sezione Panorama Speciale. Nessun rimpianto per il concorso mancato?
Partecipare alla selezione ufficiale ci avrebbe fatto piacere, inutile negarlo. Non saprei neanche dire perché il nostro film non è stato scelto: non conosco i criteri di valutazione di de Hadeln e dei suoi collaboratori. Ma andare a un festival come Berlino, in qualunque forma, è sempre una grande soddisfazione. Regala un valore aggiunto al film. Volevamo portare Controvento solo in manifestazioni di alto profilo e proponendolo a Berlino ci siamo riusciti al primo colpo.

Che reazione si aspetta dal pubblico tedesco?
Buona, mi auguro. In un certo senso Controvento è un film nordico, con intimismi energetici caratteristici delle popolazioni di quella fetta d’Europa che va dalla Germania in su verso la Scandinavia. È un esempio di cinema di resistenza, fatto con grande onestà intellettuale da un regista come Peter Del Monte che io personalmente stimo moltissimo. Se l’accoglienza del pubblico tedesco sarà buona, il prestigio di una vetrina importante come Berlino potrà essere un buon viatico per la distribuzione del film all’estero. Stiamo prendendo accordi in questo senso e vagliando proposte proprio in questo momento.

A proposito di accoglienza, che cosa pensa dell’esito di “Controvento” sul mercato italiano?
Sinceramente, mi aspettavo qualcosa di più. Credo che Controvento stato penalizzato dal fatto di essere uscito in un momento di grande affollamento nelle sale italiane. I film in offerta erano molti e nel periodo natalizio sono diventati decisamente troppi. Bisogna anche aggiungere, però, che per quanto riguarda le uscite italiane la vita del film non è ancora conclusa. In coincidenza con il passaggio a Berlino usciremo nelle altre città capozona dove finora non siamo stati, tra cui Palermo, Ancora, Bari e Genova. L’avventura continua e si presenta molto stimolante.

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10 Gennaio 2001

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