E’ un inizio simbolico e in fondo emblematico per la seconda edizione del Roma Art Doc Fest, attento alla produzione di documentari sull’arte e l’architettura e presieduto da Carlo Fuscagni, con la direzione artistica di Rubino Rubini e la consulenza scientifica di Claudio Strinati. Le immagini di un regista come Michelangelo Antonioni impegnato nelle sue creazioni pittoriche, Con Michelangelo, e un concerto della Piccola Orchestra Avion Travel aprono a Roma la serata inaugurale del festival, giovedì 26 maggio alle ore 21.00 all’Auditorium (via della Conciliazione 4) a ingresso gratuito.
70 le opere selezionate per il Concorso, diviso in 4 categorie (arte, artisti, architettura e nuovi linguaggi), altre 70 della sezione “Spirito del tempo” saranno presentate al Roma Art Doc Fest, in programma dal 28 maggio al 4 giugno nelle sale della sede museale di Palazzo Venezia e a Palazzo Wedekind, ogni giorno dalle ore 15.00 alle 24.00, a ingresso libero e gratuito. Il programma prevede anche Eventi speciali e Rassegne collaterali.
Fuscagni, ancora una volta, ha voluto Antonioni per la cerimonia d’apertura?
Dopo l’apertura l’anno scorso con la prima italiana de Lo sguardo di Michelangelo, presentato a Cannes 2004, si è rafforzato il nostro legame con il grande artista e andandolo a trovare a casa abbiamo visto i suoi bellissimi quadri frutto di questi ultimi tre anni in cui Michelangelo si è dedicato moltissimo alla pittura. La moglie Enrica riprendeva con una telecamera le fasi del suo lavoro e lei stessa ci ha chiesto di aiutarla a preparare un documentario. Così noi l’abbiamo accontentata per poterlo presentare nella serata inaugurale del festival.
Quali novità del Festival rispetto alla prima edizione?
Ogni sera, a partire dal 28 maggio, la manifestazione propone un evento, accompagnato dalla presenza degli autori delle opere programmate. L’intento è quello di far conoscere al pubblico il lavoro di questi artisti. Si comincia con 4 piccoli gioielli per ognuna delle 4 categorie del Concorso, per poi proseguire con “Artisti in fiction, la fiction Rai sugli artisti”, Folco Quilici e il suo L’Impero di marmo, prodotto dall’Istituto Luce e a chiudere La lista di Pasquale Rotondi di Giuseppe Saponara, prodotto da Rai Educational, dedicato a un uomo che si è impegnato durante l’ultima guerra alla salvaguardia e tutela del patrimonio artistico.
Veniamo alle sezioni collaterali?
Parlerei piuttosto di eventi come “Tutta l’opera Caravaggio: una mostra impossibile” che raccoglie tutti i documentari più belli realizzati sul pittore. E ancora “Carmelo Bene alle nove”, grazie a materiali gentilmente concessi dalla Fondazione L’Immemoriale, in collaborazione con Rai Teche e Fondazione Csc-Cineteca nazionale. Potremo vedere quello che è considerato il suo testamento televisivo immaginario Otello o la deficienza della donna o l’opera televisiva postuma Lorenzaccio al di là di de Musset e Benedetto Varchi. E segnalo la selezione di documentari su Alberto Burri, Lucio Fontana, Emilio Greco, Renato Guttuso e Marino Marini.
Nel suo genere in Italia questo festival appare unico?
Il RomaArtDocFest e gli altri due fratelli – il MusicDoc Fest, in programma nel marzo 2006, e l’ArcheoDocFest, previsto dal 1 luglio a Pompei, Ercolano e Portici – insieme costituiscono la più grande manifestazione italiana dedicata al documentario. Il neonato festival sull’archeologia è aperto anche alle nuove tecnologie virtuali che consentono di ricostruire il mondo antico, in particolare con l’inaugurazione del Mav, il Museo archeologico virtuale di Ercolano.
A chi vi siete ispirati nel creare il festival?
Al Festival internazionale di film sull’arte di Montreal, il cui fondatore e direttore René Rozon non a caso quest’anno sarà nostro ospite d’onore. E del nostro festival, promosso da un’associazione culturale senza fini di lucro, sostenuta da Ministero, Regione, Provincia, Comune di Roma e da Lottomatica, ricordo due particolarità. Le opere che partecipano al Concorso arrivano semplicemente dopo aver letto il bando di concorso in Internet, e non sono mai documentari amatoriali. Inoltre contiamo di portare a giugno a Firenze le opere del Concorso e di replicare a Napoli e a Venezia.
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