Esce il 2 marzo in 130 sale italiane, distribuito dalla Cecchi Gori, E adesso sesso, ultimo film degli autori delle numerosissime Vancanze di Natale. Una rassegna di varie situazioni, dalle moderne relazioni virtuali, con Internet o Sms, alla classica, sicula gelosia.
Un film composto da otto episodi, che riprende una tradizione cara alla commedia italiana anni 60. Non si tratta di un caso. I fratelli Vanzina concordano.
Un tempo questo genere di film era realizzato da autori diversi, per esempio “I Nuovi Mostri” di Risi, Monicelli e Scola. Se doveste scegliere altri partner alla regia chi sarebbero?
Avevamo dei progetti per film a episodi da realizzare insieme a Monicelli, appunto, Scola o Pieraccioni. Oggi, se dovessimo scegliere, ci piacerebbe lavorare con Verdone, De Sica, che oltre ad essere un bravo attore è anche un bravo regista, o Muccino. Capace di fare buoni film e riscuotere molto successo al botteghino. Ma anche Virzì. Di sicuro non l’Archibugi.
Quando realizzate un prodotto, pensate mai di metterlo in relazione ai mercati esteri?
E’ molto difficile che il cinema comico italiano venga venduto all’estero. Direi quasi mai. Spesso si teme che non venga capito. Mentre, al contrario, le poche volte che i nostri film sono stati scelti da qualche festival straniero, hanno ottenuto un più che discreto successo.
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