Carlo Alfano: “Vi presento Rucio, l’anti Ciuchino”


Se vi piacciono gli asini, meglio se nella versione a cartone animato, non perdetevi Donkey Xote di Jose Pozo, il primo lungometraggio d’animazione realizzato dalla Lumiq di Torino che ha per protagonista Rucio, il ronzino cavalcato da Sancho Panza nel “Don Chisciotte” di Cervantes. Il film che arriverà nelle sale il 31 ottobre in circa 100 copie, grazie alla Lumiq Distribution e a Revolver, è liberamente ispirato al poema spagnolo e ripropone le avventure del cavaliere innamorato di Dulcinea con un’ottica del tutto nuova, quella dell’asinello che non vede affatto Chisciotte come un pazzo bensì un sognatore e un idealista dei più puri. Come ha confermato a CinecittàNews lo stesso Carlo Alfano, produttore esecutivo del film, che ha coordinato le lavorazioni in Lumiq. Tutto il mondo lo prende per un rimbambito – ci ha detto Alfano – ma Chisciotte è semplicemente uno che crede davvero in quello che fa. Mi ricorda un po’ Superman: nessuno capisce perché si butti in certe imprese con i superpoteri che si ritrova, ma lui è così, mosso da grandi valori”.

Rucio ha un illustre collega di nome Ciuchino, la spalla comica di Shrek, non temete il confronto?
No. Capisco che qualcuno colleghi i due personaggi tra loro ma in comune hanno solo la razza di appartenenza. Anche il tratto è completamente diverso. Ovviamente sapevamo che esisteva Ciuchino quando stavamo lavorando allo sviluppo di Rucio ma per allontanarci il più possibile dal prodotto DreamWorks abbiamo messo i due asinelli a confronto l’uno accanto all’altro come nell’intervista doppia delle ‘Iene’. E il risultato ci ha confortato. A noi non serviva una spalla ma un protagonista e un personaggio che facesse da contraltare a Ronzinante, il destriero di Chisciotte e Rucio è perfetto: lui è irriverente, intelligente e brillante mentre il cavallo è uno a cui piace darsi arie da filosofo ma in fondo è un fifone.

Il film è coprodotto e realizzato insieme alla Filmax spagnola. Come vi siete divisi gli sforzi produttivi?
Abbiamo lavorato alternandoci a tre fasi differenti: la Filmax ha curato stesura della sceneggiatura, storyboard e definizione dei personaggi. Al 50 per cento poi abbiamo lavorato sull’animazione vera e propria, sul lighting di questo 50 per cento e sugli effetti, infine noi della Lumiq abbiamo curato la finalizzazione, ovvero dal compositing alla color correction e conforming fino alla stampa della pellicola. Anche la colonna sonora è stata realizzata in Italia e porta la firma di Andrea Guerra.

Quanto ha investito Lumiq nel progetto e quanto si può dire che Donkey Xote sia italiano?
Il film è costato 15 milioni di euro e ci ha occupati per trenta mesi. E’ una coproduzione Italia Spagna a tutti gli effetti ma mi piace sottolineare che tutto il lavoro fatto a Torino è al 100% italiano. Non un pixel è stato fatto in Corea o Giappone. Abbiamo avuto un cast tecnico di circa 150 persone, il più nutrito per un film realizzato da maestranze solo nostrane. Sono orgoglioso di poter dire anzi che qualche talento è rientrato apposta per questo progetto. E’ il caso di Massimo Comuzio CGI Supervisor di Donkey Xote, che si è unito a noi dopo essere stato Character Developer & Lighting Developer nel cartoon Happy Feet.

La storia di Rucio era molto attesa in Spagna dove c’è grande affetto nei confronti dell’opera del Cervantes. Per il mercato italiano sono stati necessari degli aggiustamenti?
Più che modifiche abbiamo tentato un’operazione più radicale e rischiosa. Avevo dei dubbi sulla sceneggiatura iberica quindi non potendo rimontare il film abbiamo optato per una riscrittura delle battute. Ci hanno aiutato la Sample, piccola società con una grande esperienza nel campo, che in passato curò la serie tv cult Capitan Harlock, e Patrizia Salmoiraghi che ha diretto il doppiaggio. Ma se il film è una commedia autoironica e mai banale è soprattutto merito di Carlo Turati e Antonio De Luca, coppia di autori che vanta collaborazioni con trasmissioni come ‘Zelig’ e ‘Crozza Italia’.

La Lumiq punterà sull’ironia anche in futuro?
Decisamente sì. Proprio in questi mesi stiamo realizzando una sit com d’animazione per la tv. S’intitola L.O.L. (Lot of laughing, letteralmente molto da ridere) e racconta le vicende di due famiglie a metà: una madre tassista divorziata con figlia, e un padre avvocato divorzista separato dalla moglie e con un figlio a carico, che vanno a vivere nella stessa villetta bifamiliare. Sono 52 episodi da 3 minuti scritti da Guido Manuli. Arriverà sul piccolo schermo per l’inizio del 2009.

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06 Ottobre 2008

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