C’è tempo fino al 25 maggio per partecipare al concorso del Carbonia Film Festival – Cinema/Lavoro/Migrazioni, che si svolgerà dal 10 al 14 ottobre. Dal 7 febbraio è possibile scaricare il testo del bando sul sito www.carboniafilmfest.org, e accedere al modulo di iscrizione online con tutte le informazioni dettagliate.
Le due sezioni competitive sono dedicate a lungometraggi e cortometraggi, aperte a tutte le opere di fiction e documentario sui temi che da sempre contraddistinguono il festival, legandolo a doppio filo con il territorio: migrazioni e lavoro. Lo scopo è quello di divulgare e promuovere la conoscenza attraverso storie che si rifanno a quelle tematiche, allargate in senso lato a tutte le limitazioni dei diritti fondamentali degli esseri umani.
Il Carbonia Film Festival, biennale che quest’anno giunge alla sua IX edizione, con anteprima sabato 6, è una manifestazione organizzata e promossa dal Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria – Fabbrica del Cinema, insieme alla Cineteca Sarda.
L’ammontare complessivo dei premi che dellaa prossima edizione supera i 9mila euro, divisi in sei categorie: tra gli otto lungometraggi che saranno selezionati in concorso, 4mila euro per il Premio miglior film, 1.000 per il Premio del Pubblico, e 1.000 per il Premio Giuria Circoli del Cinema; tra i cortometraggi 1.500 euro per il Premio Concorso Internazionale Cortometraggi, 500 per il Premio Giuria Cinema Giovani, e 500 per il Premio Giuria Scuole.
Possono partecipare al concorso lungometraggi di finzione, documentari e cortometraggi terminati dopo il 31 dicembre 2016. Le opere realizzate in lingua diversa da quella italiana devono essere sottotitolate in italiano o in inglese. I film possono avere già partecipato ad altri concorsi e festival.
La 23ª edizione del Festival, dal 7 al 15 dicembre, celebra Glauber Rocha e Francesco Guccini, accende i riflettori sul cinema indipendente e affronta temi di attualità come il gender gap nel settore cinematografico
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La cineasta tedesca riceve la Laurea Honoris Causa all’Università di Firenze e si racconta sul palco in un dialogo a tutto campo con Piera Detassis