La Cappella che nel ‘500 Michelangelo (insieme a Botticelli, Perugino, Pinturicchio …) affresca nel nome di Maria Assunta in Cielo, il luogo del conclave papale, una delle opere somme dell’arte occidentale, in cui tra la volta, la parete di fondo e l’altare campeggia il Giudizio Universale, vive di nuova arte, in nuova forma, grazie all’incontro con le tecnologie di ultima generazione e la visione di Marco Balich (produttore creativo e televisivo di grandi eventi, soprattutto sportivi e musicali, socio di WSCorp e AWS).
Nella sala Raffaello dei Musei Vaticani è stato presentato il progetto Giudizio Universale, Michelangelo and The Secrets of the Sistine Chapel, che si preannuncia come un grandioso spettacolo capace di dar letteralmente vita all’arte pittorica. Sarà messo in scena presso l’Auditorium della Conciliazione di Roma per almeno un anno, con il desiderio che possa essere uno spettacolo permanente.
Marco Balich, anima delle spettacolari scenografie dei grandi eventi, per tutte le più belle aperture dei Giochi Olimpici, ha esordito dicendo che si tratta di: “Un sogno, dopo tanti anni, dopo aver girato tutti i Continenti e fatto emozionare terre remote”. Con Giudizio Universale nasce un nuovo genere: si tratta del primo artainment al mondo, capace di: “prendere i grandi valori dell’arte italiana, applicando tecnologie che suscitino partecipazione emotiva. Un genere che nasce in Italia, una linea autoctona di cui essere orgogliosi. Con questo spettacolo vogliamo emozionare le nuove generazioni rispetto al patrimonio d’arte, con una profondità mai vista prima”.
Lo spettacolo, della durata di 60 minuti, che sarà replicato 2 volte al giorno dal 15 marzo 2018, è possibile grazie: “alla somma di un set design come la prospettiva della Galleria Spada di Borromini, l’Auditorium della Conciliazione quale location capace di garantire immersione dello spettatore a 270°, la tecnologia Panasonic che sta studiando obiettivi dedicati, per un impianto senza eguali al mondo”. Le tematiche narrate saranno suddivise in 4 capitoli: Michelangelo e la bellezza: l’ambizione del Papa e la sfida del Genio, Lo svelamento della Creazione, Il conclave: segreti e riti e Il Giudizio Universale.
Si tratterà di: “live performace con attori e proiezioni molto sofisticate. È stato concesso di animare le opere d’arte, in modo rispettoso, dando leggerissimo movimento alle figure, con immagini ad altissima definizione, da vedere ravvicinatissime. Sono stati coinvolti grandi produttori di videogiochi, che stanno ricostruendo la Roma del 1500. La colonna sonora di Giudizio Universale porta la firma di Sting, autore del tema principale e interprete. Anche per lui il desiderio è quello di: “Contaminare molto. Lui è particolarmente interessato alla musica medievale: farà tutta musica sacra, con vocalizzi”.
In anteprima sono state mostrate demo, simulazioni, che già da sole potrebbero bastare ad incantare. Alla presentazione del progetto sono intervenuti anche Barbara Jatta, neo direttore dei Musei Vaticani, che hanno collaborato alla consulenza scientifica: “La produzione ci ha chiesto immagini ma anche consulenza, per ricostruire la Roma del ‘500 senza fare errori storici, topografici. Quello che ha convinto noi MV è anche l’aspetto educativo, di grande impulso per avvicinare le nuove generazioni a questi Musei e questa catechesi visiva. Una straordinaria esperienza estetica”. Le ha fatto eco mons. Dario E. Viganò, prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede, parlando di Giudizio Universale come: “Uno spettacolo ad alta capacità tecnologica, un antidoto alla squalificazione della crasi tra arte e tecnologia. Un godimento estetico assolutamente inedito. Questa esperienza è un passo verso i soggetti mediali, le nuove generazioni. Va a colmare un gap istituzionale della scuola, ancora troppo legata alla cultura tipografica. È interessante perché ibrida l’arte con il mondo dell’industria culturale, molto vivace”.
L’investimento complessivo nel progetto è stato di 9 mln di euro: il Vaticano riceverà delle royalties contenute per l’uso delle immagini. Nell’intento di una diffusione dell’arte capillare e popolare, lo spettacolo staccherà un biglietto al costo di quello per un film al cinema, ma per un’opera che s’annuncia stupefacente.
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