CAPITANI D’APRILE


“I produttori italiani dovrebbero prendere esempio da gente come Enzo Porcelli e Leo Pescarolo. Con il loro investimento nelle coproduzioni europee hanno trovato un ottimo modo per rendere il nostro cinema meno provinciale”.
A parlare è Andrea De Liberato, presidente della Sharada. Al suo fianco c’è proprio Porcelli che con la sua Alia Film ha coprodotto registi del calibro di Otar Ioseliani (Addio terraferma, 1999) e Alain Resnais (Smoking/No Smoking, del 1993 e On connaît la chanson del 1997).
Li abbiamo incontrati alla presentazione di Capitani d’aprile, pellicola che segna l’esordio alla regia dell’attrice Maria De Medeiros di cui De Liberato è distributore per l’Italia e Porcelli coproduttore in partnership con la Mutante filmes (Portogallo), la JBA Production (Francia) e la Filmart (Spagna).
Il film, costato 12 miliardi, racconta della “rivoluzione dei garofani” con cui, nel 1974, il Movimento delle forze armate, formato da giovani ufficiali e truppe al loro comando, occupò Lisbona e altre città del Portogallo, per mettere fine a una delle più antiche dittature del vecchio continente.
Sarà nelle nostre sale da domani: “Per adesso – spiega De Liberato – solo a Roma, Firenze e in alcune città emiliane. Ma abbiamo avuto più richieste del previsto quindi la prossima settimana stamperemo nuove copie per raggiungere le altre piazze del paese. Abbiamo scelto di farlo uscire ora perché è il primo momento in cui non ci sono in sala film con Stefano Accorsi“.
L’attore italiano interpreta infatti il capitano Maia ma “Quando ha fatto il provino non era ancora la star dell’Ultimo bacio. Lo abbiamo scelto per la straordinaria somiglianza fisica con Maia, protagonista di uno degli eventi più importanti della storia contemporanea – precisa Porcelli – La rivoluzione dei garofani è figlia del ’68 e nasce dalla mescolanza di ideali cristiani e socialisti tuttora validi”.
Le idee del produttore sul panorama cinematografico europeo sono piuttosto chiare. “L’euroscetticismo lo lascio ad altri. Come dimostra l’investimento della Alia in film come Il bacio dell’orso di Sergej Bodrov, continuo a credere nella coproduzione”.
E la situazione italiana? “Certo, in Italia c’è un clima di incertezza visto il probabile cambiamento della legge sul cinema, ma entro quest’anno dovremmo produrre anche film di talenti come Ruggiero Cappuccio, regista teatrale, Anna Negri e Eugenio Cappuccio” aggiunge.

autore
10 Gennaio 2002

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