Ca’ Foscari, adolescenti, drammi familiari e Olocausto

VENEZIA – Ha preso il via all’Auditorium Santa Margherita – Emanuele Severino, la quindicesima edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival, il primo festival europeo interamente gestito e organizzato da studenti con il supporto di professionisti del settore.

La giornata è iniziata con un omaggio ai partner del festival: Venezia Comics, U22 Youth Film Festival, Smartfilms e WeShort, con la proiezione di cortometraggi selezionati, tra cui 154 con Giovanni Storti, in occasione della Festa del papà.

Il programma “Lo sguardo sospeso”, curato da Elisabetta di Sopra in collaborazione con Laura Leuzzi, ha offerto una panoramica sulla videoarte britannica contemporanea, con opere che esplorano temi e stili sperimentali. A seguire Carlo Montanaro ha condotto il pubblico in un viaggio nella storia dell’animazione italiana, dalle origini con Arrigo Frusta fino al dopoguerra con Romano Scarpa.

Dragfox

L’inaugurazione ufficiale, alla presenza della Rettrice Tiziana Lippiello, della direttrice del Festival Roberta Novielli e di altre autorità, ha celebrato il Progetto Film&Parità con la proiezione del cortometraggio Ginger ~ Fred, realizzato dagli allievi del festival.

Il Concorso Internazionale ha presentato sei cortometraggi, che hanno messo in luce le sfide dell’adolescenza e i drammi familiari, senza dimenticare l’Olocausto. Questi lavori offrono uno spaccato delle diverse realtà sociali. Il primo è stato Dragfox di Lisa Ott, regista d’animazione svizzera. Il cortometraggio in stop-motion esplora il tema della scoperta della propria identità di genere, raccontando l’avventura che l’undicenne Sam affronta in compagnia di un’impavida volpe urbana. A seguire, Far Between Us del regista slovacco Vojtěch Javůrek, ha come protagonista il piccolo Vašek, che si ritrova solo di fronte alle proprie emozioni quando una richiesta della madre biologica coglie di sorpresa i suoi genitori adottivi. Punter, del regista Jason Adam Maselle, sudafricano d’origine e residente a New York, è ambientato a Johannesburg, tratta il rapporto tra un padre e un figlio in un contesto segnato dal gioco d’azzardo, e pone allo spettatore un importante interrogativo: fino a che punto siamo disposti a spingerci per le persone che amiamo? Please Listen to Me, dell’animatrice indipendente cinese Keyu Zhou, dà voce ai giovani adulti cinesi e rispecchia la loro urgente necessità di esprimere il loro stato d’animo rispetto alla società contemporanea. Beautiful Smile, cortometraggio della regista tedesca Sophia Albrecht, affronta il tema dell’Olocausto dalla prospettiva di un bambino estone che incontra una ragazzina tedesca su un treno di deportazione. A concludere la visione dei cortometraggi è stato Uninvited di Ekaterina Ganzhela, regista e sceneggiatrice russa, in cui una donna si trova a dover decidere se seguire la morale e denunciare il figlio o proteggerlo per amore materno.

La prima giornata della quindicesima edizione si concluderà con l’atteso incontro con il regista spagnolo Pablo Berger.