Quando, nel 1984, un non ancora celebre Tim Burton realizzò per la prima volta il suo Frankenweenie (all’epoca un ‘corto’ di 26 minuti), la Disney, dopo averlo visionato, lo licenziò in malo modo accusandolo di aver sprecato delle risorse della compagnia per un prodotto invendibile a un pubblico di ragazzi, né al cinema né in tv. Non che avessero proprio tutti i torti: la trama dark e grottesca vedeva un giovane genietto di provincia resuscitare il suo cagnolino morto in un incidente per mezzo dell’elettricità, in perfetto stile Frankenstein (da cui il titolo, con l’aggiunta di weenie=miserabile). Il cagnetto ritornava in vita docile e vivace come prima, ma erano i vicini di casa a non tollerarne la presenza data la sua condizione di ‘diverso’, tema caro al regista che poi più volte l’avrebbe ripreso. Insomma, non esattamente un cartoon per anime candide. Il film trovò distribuzione solo molto tardi, nel 1993, quando grazie all’acquisita fama Burton riuscì a farlo annettere alla proiezione di Nightmare before Christmas.
Oggi, il regista statunitense può permettersi di ripescare la sua opera giovanile, allestendo per l’occasione un remake completo, in stop-motion, in bianco e nero, in 3D. Insomma, se possibile ancora più ‘strambo’ dell’originale, da cui mutua il plot in maniera piuttosto fedele, gonfiandolo ad arte con sequenze aggiuntive tra cui una godibilissima parodia dei monster movie anni ’50 (da Godzilla a King Kong). Per la verità, l’idea era di realizzarlo in questa forma già ai tempi, ma l’autore dovette limitarsi a causa delle ristrettezze di budget.
Per coloro che hanno un po’ di nostalgia del Burton d’annata, il film è una manna. Certo non si tratta più di un prodotto originale, perché molte delle suggestioni che erano presenti nell’opera primigenia poi sono confluite in lavori successivi di Burton, da Edward mani di forbice – ad esempio, l’incendio finale (che poi è chiaramente una riproposizione di quel che accadeva nel Frankenstein di Whale) – allo stesso Nightmare before Christmas. Si potrebbe dire che Frankenweenie 2012 sia il remake burtoniano per eccellenza, e la Disney, stavolta, ha apprezzato e distribuito anche se, dopotutto, in termini commerciali si è resa conto di aver avuto ragione la prima volta. Uscito negli Usa il 4 ottobre, in tempo per Halloween, durante il suo primo weekend in sala, nonostante l’ottima reazione da parte della critica, il film ha incassato solo 11 milioni di dollari, posizionandosi al quinto posto.
Dato il budget tutto sommato contenuto (39 milioni) probabilmente si riuscirà a rientrare dei costi grazie al mercato estero, ma certo nulla che faccia gridare al miracolo. La sposa cadavere – altro suo film animato nel 2005 – ne incassò 53. Voci insistenti danno Burton attualmente impegnato nella lavorazione di un suo personale rifacimento del celebre serial La famiglia Addams. In Italia, qualcuno ha già visto Frankenweenie in anteprima al Lucca Comics & Games e alle Giornate Professionali di Cinema di Sorrento, dove è stato il film a sorpresa della manifestazione, mentre sarà distribuito ufficialmente nelle sale il 17 gennaio.
L'artista Luca Musk e Franco Bellomo presentano il progetto espositivo dedicato al Maestro del Brivido. Una collezione di illustrazioni d'atmosfera che fanno rivivere i set di Argento e la loro magia
Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre
La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk