La data di nascita di Eduardo De Filippo è il 26 maggio 1900, e non il 24 come riportato nelle biografie in circolazione.
La rettifica è pubblicata oggi dall’agenzia Adnkronos, che riporta la nota dell’Archivio di Stato di Napoli, dove l’atto è stato ritrovato tra i registri anagrafici del tempo (vedi foto qui sotto): proprio oggi, quindi, Eduardo avrebbe compiuto 123 anni, e lo stesso Archivio ha voluto celebrare la scoperta con questo post su Facebook:
Considerato il più grande drammaturgo italiano del ‘900, Eduardo De Filippo ha evidentemente prediletto il teatro, ma si è dedicato molto anche al cinema, sia come attore che come sceneggiatore e regista. È Orson Welles a definirlo “il più grande attore del mondo” nella sua biografia firmata da Peter Bogdanovich, dove il celebre cineasta statunitense non parla bene di nessuno.
L’esordio sul set di Eduardo avviene con Il cappello a tre punte di Mario Camerini (1935) mentre la sua prima regia risale al 1939 con In campagna è caduta una stella, di cui fu anche interprete. Dalla sua commedia Non ti pago! è invece tratto il film omonimo di Carlo Ludovico Bragaglia (1942). Nel 1950 dirige e interpreta con Totò Napoli milionaria!, poi Marito e moglie (1952) passando per Ragazze da marito (1952) e Napoletani a Milano (1953), dove mette in scena il desiderio di riscatto sociale e la crisi della famiglia, in modo del tutto unico per quei tempi.
Grande amico e collaboratore di Vittorio De Sica, per lui inventa alcuni personaggi in Tempi nostri e L’oro di Napoli (1954), in cui è anche protagonista del memorabile episodio Il professore. Tra le altre sue interpretazioni rimaste nella storia del cinema, quella del sig. Innocenzi nel capolavoro di Luigi Comencini Tutti a casa (1960) e il Don Annibale di Roviano in Fantasmi a Roma, di Antonio Pietrangeli (1961). È ancora De Sica a scegliere la sua commedia Filumena Marturano per adattarvi Matrimonio all’italiana (1964), che quell’anno vince il Golden Globes come miglior film straniero e viene candidato agli Oscar.
Assieme a Totò, Sophia Loren e allo stesso De Sica, inoltre, Eduardo ridefinisce i confini della commedia italiana al cinema, affermando una volta per tutte l’uso del dialetto nella comicità, bandito prima della guerra.
Poi seguono altri film, fino a Spara forte, più forte… non capisco! (1966), con il quale si chiude la sua carriera cinematografica. Successivamente si dedica sempre più alla televisione riproponendo molte delle sue commedie, oltre a realizzare contenuti creati appositamente per la tv, come lo sceneggiato Peppino Girella, che lo vede protagonista insieme a Luisa Conte. La sua ultima interpretazione è nello sceneggiato televisivo Cuore (1984) di Luigi Comencini tratto dall’omonimo libro di De Amicis, nel ruolo del vecchio maestro.
“Alla registrazione numero 577, del 30 maggio dell’anno 1900 – afferma il direttore dell’Archivio di Stato di Napoli Candida Carrino – si riporta che ‘si è presentata alle ore undici antimeridiane Luisa De Filippo, di anni ventuno, casalinga, domiciliata in questa città, che ha dichiarato che, alle ore otto pomeridiane del dì ventisei del corrente mese, dalla sua unione naturale con un uomo celibe non parente né affine nei gradi che ostano al riconoscimento, è nato un bambino che mi presenta e a cui dà il nome di Eduardo’. Un documento inconfutabile – dice Carrino – con tanto di due testimoni, del tutto avulsi dalla famiglia Scarpetta. Stupisce che, nell’arco della sua vita, il grande commediografo e attore non abbia mai corretto la sua biografia”: CinecittàNews l’ha corretta in corsa, tanti auguri Eduardo!
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