Buddy movie all’italiana per Pieraccioni & Siani

Diretto da Alessandro Siani e scritto insieme a Gianluca Bernardini e Leonardo Pieraccioni, 'Io e te dobbiamo parlare' sarà nei cinema dal 19 dicembre, distribuito da 01

Io e te dobbiamo parlare

Un’ex moglie in comune, una figlia condivisa e una volante da dividere. Antonio (Alessandro Siani) e Pieraldo (Leonardo Pieraccioni) hanno molte cose in comune: una carriera non particolarmente brillante, un rapporto lavorativo a volte complicato, e un legame di vecchia data che mostra qualche segno del tempo. Le loro vite, apparentemente tranquille per due agenti di polizia, sono intrecciate da una serie di situazioni personali piuttosto insolite. Matilde (Brenda Lodigiani) è infatti l’ex moglie di Antonio e attuale compagna di Pieraldo, mentre Maria (Gea Dall’Orto), figlia di Antonio, vive con la madre e Pieraldo. A complicare ulteriormente le cose, c’è Sara (Francesca Chillemi), una collega affascinante con cui Antonio ha forse condiviso un passato e potrebbe costruire un futuro.

In questo contesto di famiglia allargata e dinamiche delicate, Antonio e Pieraldo si trovano a vivere un’amicizia che talvolta diventa troppo stretta per il loro equilibrio. Entrambi non sembrano esattamente tagliati per affrontare il crimine, fino a quando un caso complesso e pericoloso piomba nelle loro vite. Tra indagini serrate, imprevisti e colpi di scena, i due agenti dovranno fare i conti con un’avventura che li cambierà per sempre. Una coppia improbabile, perfettamente assortita per una commedia che promette ritmo, risate e sorprese.

Il cast di questo “buddy movie”, come direbbero gli americani, comprende anche Euridice Axen, Tommaso Cassissa, Giovanni Esposito, Sergio Friscia, Biagio Izzo, Peppe Lanzetta ed Enrico Lo Verso.

Diretto da Alessandro Siani e scritto insieme a Gianluca Bernardini e Leonardo Pieraccioni, Io e te dobbiamo parlare è una produzione Italian International Film (Gruppo Lucisano) in collaborazione con Rai Cinema. Prodotto da Fulvio e Federica Lucisano, il film ha ricevuto il supporto logistico della Marche Film Commission e il patrocinio del Comune di Ancona.

Sarà nei cinema dal 19 dicembre, distribuito da 01.

Pieraccioni e Siani sono insieme su schermo per la prima volta.

Dice Siani: “Bisognava trovare un’idea spiazzante, evitare la solita commedia sentimentale. E’ dal 2018 che pensiamo di lavorare insieme, ci siamo scritti, ma la svolta è arrivata l’anno scorso. Leonardo pensava che dovessimo farlo in un momento in cui eravamo ‘accesi’. Il mio film precedente ha dimostrato forza a Natale ed è rimasto tra i più visti della stagione. Leonardo usciva da un periodo diverso ma ha fatto un risultato importante per il suo zoccolo duro. Era veramente il momento giusto, soprattutto per divertirci insieme. Un termine forse abusato, ma lo abbiamo fatto davvero. Leonardo ha partecipato non solo come attore ma anche con delle linee e delle idee che poi ho seguito anche in sceneggiatura. Per me è stato lavorare con un mio mito. E’ strepitoso, prende sempre la vita alla leggera, mi è sembrato di tornare ai tempi di Natale a New York con Christian De Sica. Per altri versi invece la comicità non può essere scritta, ma avevo a disposizione una eccezionale nazionale di comici. Ogni battuta richiedeva attenzione e glie l’abbiamo data”.

Fa eco Pieraccioni: “negli studi della Rai dicevano tutti che facevamo coppia perfetta. Veniamo entrambi dalle cantine, dai pub, dalle feste di piazza, dal Cabaret. Non sarebbe stato un problema capire le proposte dell’altro. In lui c’è un fiorentino e in me un napoletano. Poi siamo uno biondo e uno moro. La nostra scuola è anche quella dell’organizzazione. Ma mi è piaciuto anche fare un film solo da attore, era dai tempi di Veronesi, con Il mio West, dove “davo una mano” ad Hervey Keitel e David Bowie. E’ una pacchia, ero in camerino e potevo chiedere ciò che volevo anche le salsicce alla maremmana. Il soggetto poi era del tutto originale, mi sono divertito ma mi sono chiesto se fosse troppo. L’ho fatto leggere a tutte le persone che conosco e si sono ammazzati dalle risate. E’ un tipico film da sala piena, come un tempo. La nostra è una generazione fortunata: gli amici mi dicevano ‘ho provato ad andare giovedì ma non c’era verso di entrare. Riprovo venerdì’. Roba da far commuovere un esercente. Abbiamo lavorato per lo più via Whatsapp, magari in maniera un po’ scomposta, ma c’era una grande energia. E’ un film veramente ganzo”.

La novità, secondo i due, è rendere omaggio a chi ci ha fatto divertire prima: “Starsky & Hutch, ma anche Montesano e Celentano, o Pozzetto e Verdone. I giovani hanno bisogno di un codice, ci sembra che i film che vanno bene trattano di temi di attualità. Ma il divertimento  è un’incognita. Il pubblico è tre chilometri avanti a noi, vede il film per quello che è e non necessariamente è come lo abbiamo pensato. Se oggi dovessi debuttare probabilmente non farei I laureati. C’è un po’ l’ossessione dell’idea fortissima, mancano una certa rilassatezza e una nuova scuola di sceneggiatori, con guizzi, idee ed entusiasmo”.

Commenta Brenda Lodigiani: “Di lavoro faccio la cialtrona, invento un sacco di cose. Mi sono portata sul set con i costumi delle mie imitazioni. Annalisa, la Brunetta, eccetera…  Alessandro mi ha contenuta. Mi diceva sempre ‘anche meno’. Un vero sogno essere la partner di Pieraccioni”.

Risponde Francesca Chillemi: “Sono cresciuta con i film di Alessandro e Leonardo. Sul set si respirava quasi un’aria di vacanza. Sono arrivata titubante, era una nuova realtà, ero sotto pressione ma Siani è stato eccezionale in tutti i ruoli: regista, attore, amico. Liberandomi mi sono goduta il film. E abbiamo molto improvvisato, ogni ciak la scena cambiava. Nella fiction si tende a scrivere di più”.

La parola passa poi a Gea Dall’Orto: “Sono la quota giovane di questa produzione ed ero lievemente intimorita, non ero nemmeno abituata ai ritmi della commedia, avevo un’idea del tutto sbagliata. Mi sono sentita accudita e ho imparato tantissimo, lasciandomi andare alla leggerezza”.

Enrico Lo Verso è in un ruolo particolare, legato a un colpo di scena importante: “la mancanza di stabilità è parte del ruolo d’attore. Qui mi sono misurato con qualcosa che non avevo mai fatto. L’incontro tra Napoli e Toscana lo avevamo avuto con Benigni/Troisi e dunque mi ha fatto piacere ritrovarmi in una versione moderna di quel felice momento. Inoltre, la commedia è ancora più imprevedibile, si modifica sul set, sul palco, è qualcosa di diverso da quello che si legge. Mi piaceva vedere ogni giorno cosa accadeva.  Il primo giorno è stato pesante, faticoso, difficile”.

E se chiedessero a Pieraccioni & Siani di presentare Sanremo?

“Per carità! – dice Pieraccioni – è peggio dei social. Se lo fai bene ti dicono ‘è il minimo, è il tuo lavoro’. Se per caso sbagli una cosa te la fanno pagare. Basta una battuta fuori luogo. Preferisco che lo faccia il mio amico Carlo Conti, ci sono stato una volta con Panariello, come si dice ‘a mutanda slabbrata’, per puro divertimento”.

Per Siani “pensiamo ad altro. Leo è un amico fraterno, non lo perderò, abbiamo grande sintonia”.

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11 Dicembre 2024

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