Ultimi giorni di riprese, a Roma, per Gli sconosciuti di Franco Brogi Taviani, il primo progetto nato dal corso di specializzazione per filmmaker istituito per la prima volta quest’anno dallo IED – Istituto Europeo di Design.
Protagonista del film è Rocco, un professore cinquantenne che, mentre corregge tesine, aspetta la visita della donna che ama, che tarda però ad arrivare. In compenso, si parano davanti a lui molti altri personaggi: un amico, un fratello in difficoltà, un poliziotto ambiguo, una giovane donna arrivata dall’estero. Chi sono tutte quelle figure? Come mai sembrano disegnare come tessere sparse il mosaico della vita di Rocco? Intanto alle vicende del professore si intrecciano quelle del suo assistente Tancredi, che convive con una giovane donna irlandese, da cui aspetta un figlio che lei non vuol tenere.
“Non è un saggio di fine corso – spiega il regista (già autore, tra gli altri, di Masoch, Forse Dio è malato, Italiani all’Opera!) – ma un film vero e proprio, seppure a basso budget, dalla struttura insolita per il cinema italiano, che affronta in chiave metaforica la ‘patologia’ della nostra società che dimentica se stessa. Un’operazione che dimostra come sia possibile trasformare l’insegnamento in pratica immediata. Un metodo ‘irrituale’ che perseguo da quando insegno recitazione, regia e scrittura, perché credo che l’apprendimento di un mestiere (o dei mestieri) del cinema e della televisione trovi un suo punto di forza e di svolta nel momento in cui chi vuole imparare si trova a collaborare direttamente e concretamente, con chi il mestiere lo sa e lo pratica”. La produzione esecutiva del film, le cui riprese termineranno alla fine di luglio e che sarà pronto ad ottobre, è affidata alla Tierrepi, in associazione con la scuola e con tutti i componenti della troupe, tecnici e attori, a cui è stata riconosciuta una quota del film. Lo IED ha fornito parte della logistica e i mezzi tecnici. I tecnici, a parte alcuni professionisti docenti del corso, provengono da altre scuole in cui Brogi Taviani ha insegnato.
Gli attori, ad esclusione di David Sebasti (interprete molto applaudito sui palcoscenici teatrali italiani) e Giuditta Cambieri, hanno tutti studiato con il regista nel corso degli ultimi tre anni. Il nucleo creativo dello IED è composto da sei allievi selezionati all’inizio del corso di Filmmakers (Barbara Bulzomì, Iacopo Dentice, Fabrizio Guiducci, Lorenzo Nera, Sara Sortino, Juliana Texeira) che firmano il film come coautori del soggetto e della sceneggiatura e rivestono ciascuno un ruolo tecnico all’interno della troupe (aiuto-regia, segretario di edizione, etc.): “Ho voluto ‘approfittare’ dei giovani – continua Taviani – e ho voluto che i giovani approfittassero di me. Insieme a loro si riesce a recuperare l’energia per continuare ad essere inventivi, e produrre a dispetto della crisi economica e culturale che sembra voler congelare l’intelligenza e l’estro”.
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