Brividi intelligenti tra ‘La Casa’ e ‘The Truman Show’


Joss Whedon e Chris Hemsworth cavalcano ora le vette del box office, sia in Italia che in Usa, grazie al successo del supereroistico The Avengers, che con il suo approccio ai limiti del comico-parodistico ha definitivamente sdoganato il filone dei cinecomics di fronte al pubblico generalista. Il primo è alla regia, il secondo è l’interprete di Thor, il dio vichingo dei fumetti Marvel.

Ma i due avevano già lavorato a un progetto comune, circa un anno fa, anche se per ragioni economico-contrattuali il film arriva in sala solo oggi (in Italia dal 18 maggio con M2), dopo un tentativo – tutto sommato fortunatamente – fallito di convertirlo in 3D. Parliamo di Quella casa nel bosco, che Whedon ha sceneggiato assieme al regista Drew Goddard e che vede appunto l’aitante Hemsworth tra i protagonisti.
E tuttavia, siamo in tutt’altro settore, sia per il genere – si tratta di un horror, anzi di un ‘meta-horror’ – che per l’entità della proposta, che a dispetto della confezione non particolarmente originale, di rivela un raffinato ricettacolo di piccole sorprese, pensato per decostruire e ristrutturare i canoni del filone e non solo per tirar via qualche soldo dalle tasche di teenager in cerca di brividi facili.

Certo il titolo e il plot non sembrano originali. Nei milioni di slasher che il cinema statunitense ci ha propinato dalla fine degli anni ’70 ad oggi, di giovanotti tutti hashish e sesso che fanno l’errore di rintanarsi in un luogo sperduto, salvo poi trovare la morte nei modi più assurdi e pittoreschi, per mano delle più svariate entità malvagie (serial killer, zombi, fantasmi irascibili e chi più ne ha, più ne metta…) ne abbiamo visti a bizzeffe. Ma proprio questo è il punto centrale del film e la sua forza principale.

Una cosa va detta: parlare troppo del film e di tutti i suoi sovrapposti piani di lettura equivarrebbe a rovinare il gusto della sua visione, perché davvero, la trama è costruita con precisione millimetrica e ogni scena, ogni dettaglio, è una sorpresa che va assaporata nel momento della sua rivelazione. E se all’inizio ci sembrerà di essere di fronte all’ennesimo clone de La Casa o di Venerdì 13, man mano che si procede nella visione le influenze aumentano, tirando in ballo scenari alla 1984 o The Truman Show.
Vedere per credere, gli spaventi al cinema sono anche in grado di far riflettere.

autore
08 Maggio 2012

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