Sarà assegnato martedì 12 aprile 2022, nell’ambito della diciannovesima edizione dell’Asian Film Festival, il Premio alla Carriera al regista filippino Brillante Mendoza, considerato tra i maggiori esponenti della “New Wave Filippina”. Invitato a Roma dal direttore artistico Antonio Termenini, Mendoza riceverà il riconoscimento al Farnese Art House alle ore 21:15.
L’iniziativa è in collaborazione con Roma Lazio Film Commission. La serata prevede inoltre la proiezione di due lungometraggi del regista, entrambi usciti nel 2021 ed entrambe anteprime europee. Si tratta di Resbak, in programma alle 19:15, film di denuncia, a suon di “rap battle”, alla malavita e alla corruzione politica presente nelle Filippine, e di Gensan Punch, alle ore 21:15, liberamente ispirato alla storia vera di Nao, un pugile giapponese mutilato, fin dalla nascita di una gamba.
Dopo una prima parte di carriera svoltasi in ambito pubblicitario, Brillante Mendoza è approdato al cinema nel 2005 con il film Masahista, basato su una storia vera e incentrato su temi quali l’omosessualità e il rapporto genitori-figli. Questo titolo gli ha permesso di ottenere una prima notorietà internazionale, consolidata poi dal successivo Kaledo (2006). Mendoza si consacra però grazie alle sue diverse partecipazioni al Festival di Cannes, iniziate nel 2007 con Foster Child e culminate nella vittoria del premio alla miglior regia per Kinatay, nel 2009. È quest’ultimo un thriller dove Mendoza dà dimostrazione delle sue grandi capacità artistiche, proponendo un ritratto non edulcorato delle difficili condizioni di vita nelle Filippine.
Con i suoi film successivi egli continua ad ottenere importanti riconoscimenti internazionali, dal premio per il miglior film al 6° Dubai International Film Festival per Lola (2009), al concorso del 62° Festival Internazionale del Cinema di Berlino con Captive (2012), fino al gareggiare per il Leone d’Oro alla 69ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con Thy Womb (2012), che ha anche fatto vincere a Mendoza il premio per la Regia all’Asia Pacific Screen Awards. Tra i suoi film più recenti si annoverano Ma’ Rosa (2016), Alpha: The Right to Kill (2018) e Mindanao (2021), mentre i suoi ultimi due lungometraggi realizzati, Gensan Punch e Resbak, saranno presentati rispettivamente Fuori Concorso e In Concorso all’Asian Film Festival 19 come anteprime europee.
Tutti i suoi film, dove le limitazioni produttive sono diventate punto di partenza per un peculiare atteggiamento estetico, affrontano storie strettamente legate al contesto delle Filippine, incentrate principalmente su questioni familiari e morali, ma che allo stesso tempo presentano una sensibilità universale. Noto per l’iperrealismo della sua messa in scena, Mendoza ricerca uno sguardo puro e incontaminato nei confronti del reale, non risparmiando al suo spettatore neanche le immagini più cruente e morbose. È infatti su questo abbattimento dei confini tra fiction e documentario che Mendoza ha costruito la sua filmografia, sollevando questioni etiche e antropologiche su cui si è inevitabilmente chiamati a formulare un proprio giudizio.
Il regista australiano, è noto per il suo debutto nel lungometraggio con il musical 'The Greatest Showman'
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