Borgman: Il diavolo, suppongo…


CANNES – Un uomo, letteralmente emerso dalla terra, si aggira tra le vie di un quartiere periferico. All’inizio sembra un semplice clochard, finché, all’improvviso, non riesce a intrufolarsi in una casa e tra le relazioni di coloro che la abitano, una tranquilla famiglia borghese composta da due coniugi, tre figli e una bambinaia. Ma chi è davvero Borgman? Un serial killer? Un demone? Forse solo un’allegoria e un’incarnazione di profonde paure nascoste in ciascuno di noi. A chi era a Cannes lo scorso anno, non può che tornare in mente una eco di Monsieur Merde, il mostro scaturito dalle fogne che popolava l’immaginario di Leos Carax in Holy Motors.

Il canovaccio dell’olandese Borgman, diretto da Alex van Wamerdam e in concorso a Cannes, non prevede risposte: solo tanta potenza visionaria e momenti di efficace humour nero, accompagnati da un’atmosfera inquietante e malsana. “Non vi darò più informazioni di quelle che vedete nel film – dichiara il regista in conferenza stampa – anche perché, a dirla tutta, non ne ho. Non c’è un senso ultimo o un’allegoria da spiegare. Ne so quanto voi, sono solo suggestioni. Tutto quello che volevo raccontare è lì, sullo schermo. Faccio del mio meglio per raccontarlo, ma voglio che sia lo spettatore a trarre le sue conclusioni. Non so se Borgman sia il Diavolo, è un’idea interessante. Il suo nome non significa niente, è solo un nome che mi piace. Sono partito leggendo dei saggi che parlavano del Marchese De Sade. In alcune linee di dialogo è venuta fuori una critica della società occidentale. Va bene, mi suonava bene, ma non era questo il mio intento specifico. Volevo mostrare come il male si insinui tra la gente normale, gente che potremmo incontrare la mattina al mercato, non personaggi strani o inquietanti. Forse ne è venuto fuori un film fin troppo cattivo. Ma tutto ciò che ho girato era già previsto in sceneggiatura, dalla prima all’ultima scena. Sono molto rigoroso, quando scrivo ho in mente ogni dettaglio della scenografia, dove sono le porte, le finestre, chi compare da dove. In questo caso, la casa dove si ambienta il film, è stata costruita e distrutta appositamente per le riprese. E’ come giocare agli scacchi, i personaggi si scambiano di posto nelle stanze e io devo sapere esattamente chi è dove in ogni momento”.

Negli sporchi panni di Borgman è sorprendente l’attore Jan Bijovet: “L’ho scelto soprattutto perché era piccolo – scherza van Wamerdam – ci sono delle scene in cui deve sedersi sul corpo di Hadewyc Minis (la bella padrona di casa che si lascia sedurre dal ‘mostro’) e tutti gli altri attori erano troppo grossi per poterlo fare”. “E spero non sia la sola ragione per cui mi hai scelto”, contrappunta scherzosamente l’attore.

Anche van Wamerdam è un artista completo: non solo regista, ma anche attore, scrittore, pittore e autore teatrale. “Ma quando inizio a scrivere una storia spiega so già per quale media è destinata. Ho sempre saputo che avrei portato Borgman al cinema”.

Uno degli elementi più pittoreschi del film è che il suo protagonista, proiezione ancestrale di istinti sopiti nell’animo umano, per muoversi nel mondo che è chiamato a distruggere utilizza prosaicamente un telefono cellulare: “Di solito – dice il regista – li detesto. Non mi piace che siano presenti in scena, meno che mai a teatro. Ma in questo caso era una scelta pratica, perché i personaggi hanno bisogno più che mai di questo mezzo per comunicare. E’ il film delle eccezioni: è anche la prima volta che faccio muovere radicalmente la videocamera, usando zoom e ravvicinate. Non mi piace quando la camera si muova senza che si muovano gli oggetti in scena, lo trovo disarmante. Ma in questo caso ho provato, e ha funzionato”.

autore
19 Maggio 2013

Articoli

Una delle illustrazioni del progetto
Articoli

Argento Reloaded by Luca Musk

L'artista Luca Musk e Franco Bellomo presentano il progetto espositivo dedicato al Maestro del Brivido. Una collezione di illustrazioni d'atmosfera che fanno rivivere i set di Argento e la loro magia

Articoli

The Arch., quando gli architetti diventano oracoli

Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre

Articoli

Buon 2018 ai lettori di CinecittàNews

La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.

Articoli

Cattivissimo 3 sfiora i 15 milioni

E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk


Ultimi aggiornamenti