Blaxploitalian (Cent’Anni di Afrostorie nel cinema italiano), presentato alla Festa, indaga la presenza dei neri nel cinema italiano, attraverso lo sguardo di Fred Kuwornu, regista di origini ghanesi nato e cresciuto a Bologna e newyorchese d’adozione. L’intento è quello di porre l’attenzione su una presenza mai storicamente rilevante e vittima di ‘tipizzazione’ da parte di sceneggiatori/registi/produttori italiani, e superare gli schemi per cui molti gruppi etnici e sociali sono relegati ai ruoli di clandestino, rifugiato, spacciatore, prostituta, ecc.
John Kitzmiller, Harold Bradley, Fred Williamson, Zeudi Araya e Iris Peynado. Sono solo alcuni degli oltre 500 attori neri che dal 1915 ad oggi hanno contribuito alla realizzazione del cinema italiano. “È un dato di fatto che in Europa le etnie ‘altre’ vengano ampiamente sottorappresentate al cinema e in tv, sia sullo schermo con ricorrenti situazioni stereotipate che a livello produttivo – spiega Kuwornu – mi sono concentrato sugli attori ‘neri’ in generale, tutte persone che hanno avuto grandissima difficoltà a lavorare in Italia, relegati sempre in ruoli di immigrato o straniero, mai in ruoli ‘normali’ come che so, un medico”. Ed è da questo divario socio-culturale che nasce l’idea di raccogliere, archiviare e presentare il percorso di affermazione sociale che in Italia tarda ad arrivare.
Blaxploitalian vuole però inserirsi all’interno di una più vasta campagna – “United Artists for Italy” – che riconosca i diritti degli attori ‘neri’ italiani e di altri gruppi sociali ne combatta la discriminazione professionale, seguendo la lettera di protesta inviata alla Bbc dall’attore Idris Elba. Negli Stati Uniti per gli afroamericani il problema non sussiste”, continua Kuwornu, “semmai la questione si sposta su un’altra etnia, quella dei latinoamericani che, nonostante la presenza massiccia e il melting pot vengono relegati in ruoli di immigrati”.
Il documentario prende le mosse dalla prima apparizione di attori neri avvenuta nel 1915 nel film Salambò di Domenico Gaido per poi passare al cinema neorealista anni ’40/50 con Paisà, Senza pietà e Tombolo; agli anni ’60/70 con gli attori neri utilizzati nei kolossal, poliziotteschi e nel soft-core (Zeudi Araya, Ines Pellegrini,); o Iris Peynado icona dei film di Benigni e Troisi; fino agli anni ’90 dove i ‘neri’ (tra gli altri Livio Beshir, Denny Mendez, Germano Gentile, Salvatore Marino, Jonis Bascir) interpretano spesso la parte di immigrati e non di italiani qualunque.
Sono 42.191 le persone che hanno partecipato a eventi di Alice, 20.260 i biglietti emessi, 11.031 gli accreditati, 10.900 le presenze tra le proiezioni a ingresso libero e gli eventi
Nei 4 giorni di mercato il Mercato Internazionale dell'audiovisivo ha registrato un incremento generale di più del 6% dei dati numerici: 1500 sono stati i partecipanti, 58 i paesi rappresentati, più di 500 fra produttori e commissioning editors, circa 350 buyers, 130 international sales agent, 42 progetti di film, serie drama e doc and factual. 100 i titoli proposti sul mercato internazionale: con circa 20 anteprime mondiali di mercato e 16 di work in progress in What’s next Italy per un totale di circa 140 market screenings (+ 7%)
In chiusura delle attività del MIA-Mercato internazionale dell’audiovisivo è stata presentata agli operatori del settore la nuova gestione dei Fondi Cinema che è stata affidata a Istituto Luce Cinecittà a partire dal prossimo 1° novembre. Il nuovo soggetto responsabile è stato individuato nell'ambito dell'attività di supporto e complementari al MiBACT, e in conformità con quanto previsto dalla Legge 111/2011 e dall’atto di indirizzo del 17 maggio 2016. Gli interventi di Nicola Borrelli, Roberto Cicutto, Claudio Ranocchi e Francesca Alesi
"Dopo La tigre e la neve ho fatto tante altre cose, ho trasmesso la poesia di Dante usando la mia popolarità, undici anni dopo, sono pronto per fare un nuovo film magari con Tom Hanks, che ha detto di voler lavorare con me, lo considero uno dei più grandi attori di tutti i tempi. Il mio nuovo film sarà di un'allegria sfrenata". Roberto Benigni si concede al pubblico della Festa di Roma, nella giornata di chiusura, in una lunga conversazione con Antonio Monda che tocca tanti temi, compresa la recente visita alla Casa Bianca: "Come si fa a dire no a Obama?"