CANNES – Ci sarà anche l’attore dell’anno Luca Marinelli a Bologna per il 12° Biografilm Festival, in programma dal 10 al 20 giugno prossimi. Lo ha annunciato il direttore Andrea Romeo all’Italian Pavilion con una conferenza stampa in cui sono stati comunicati i presidenti di giuria: per il concorso internazionale, a guidare le decisioni sara’ il programmer per la sezione documentari del Sundance Film Festival Hussain Currimbhoy, per l’opera prima il ruolo e’ stato attribuito al produttore di Dio esiste e vive a Bruxelles Daniel Marquet, mentre la giuria di Biografilm italia sara’ presieduta dal regista Andrea Segre, la cui costante attenzione per il tema dell’immigrazione si sposa con l’approfondimento che il festival quest’anno dedica all’argomento nella sezione No Borders.
Il protagonista di Lo chiamavano Jeeg robot, premiato con il David di Donatello come Miglior Attore non protagonista, sara’ invece a Bologna per tenere una master class nell’ambito della Biografilm School, il progetto di formazione promosso da Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e Biografilm Festival; la lezione sarà preceduta dalla proiezione del film Non essere cattivo di Claudio Caligari. Tra le altre novita’ di questa edizione ci sono la presenza dell’attrice bulgara Margita Gosheva, apprezzatissima interprete di The Lesson – Scuola di vita, che sara’ madrina di Biografilm, quella del regista russo Kirill Serebrennikov, ora sulla Croisette con il suo film The Student, e Luciano De Crescenzo, che presentera’ in anteprima mondiale il documentario a lui dedicato Così parlò De Crescenzo di Antonio Napoli. Era gia’ stata annunciata, invece, la presenza di Gael García Bernal, che sarà premiato con il Celebration of Life Award e presenterà Ambulante, il festival di documentario da lui creato in Messico.
Tra le acquisizioni I Wonder Pictures al Marchè du Film, The Student (Un Certain Regard), All these Sleepless Nights, le folli notti insonni dei giovani di Varsavia, e il nuovo cyber doc del premio Oscar Alex Gibney, Zero Days
Il regista racconterà la storia d'amore tra l'attrice Anne Wiazemsky e Jean Luc Godard da lei conosciuto sul set de La cinese per poi diventare moglie e interprete dei suoi film
Alla fine Valeria Golino lo dice chiaramente. "C'è stata unanimità? Quasi". E aggiunge: "Ci sono state lunghe discussioni, ma nessuna decisione è stata presa coi musi", e definisce l'esperienza appena conclusa "faticosa e memorabile". A caldo è abbastanza evidente che la giuria di George Miller ha dovuto fare un bel po' di compromessi. Due particolari rivelatori. Il doppio premio a The Salesman, il bel film di Asghar Farhadi che forse avrebbe meritato la Palma d'oro, e il premio per la regia ex aequo. I premi
E’ Ken Loach con I, Daniel Blake il re del palmarès di Cannes 2016. Seconda Palma a dieci anni di distanza per il regista britannico, che aveva già conquistato il premio con Il vento che accarezza l'erba. “Cercate di restare forti, per favore. Ci sono persone che faticano a trovare il cibo nel quinto paese più ricco del mondo – ha detto il regista alla premiazione – il cinema serva anche a dare speranza. Un altro mondo è possibile e necessario”. Fanno colore le copiose lacrime di Xavier Dolan e l'esuberanza di Houda Benyamina, vincitrice della Camera d'or. I premi