Si conclude la ventesima edizione di Biografilm Festival. Un anniversario importante, ricco di eventi imperdibili che celebrano il passato, osservano il presente e immaginano il futuro, come questa edizione del Festival.
In occasione della cerimonia di premiazione, il Festival ha proiettato in anteprima italiana Turn in the Wound, il documentario di Abel Ferrara sulla guerra in Ucraina, con la voce di Patti Smith. L’anteprima in presenza del regista e del produttore Maurizio Antonini.
La giuria della sezione Concorso Internazionale composta da Ted Hope, Massimo Cantini Parrini e Signe Byrne Sørensen ha premiato due film che “ridefiniscono il significato di casa e sottolineano i nostri problemi di confini, mostrando come, nonostante le difficoltà e le lotte, la gioia, la felicità e la connessione siano sempre a portata di mano”.
Il Best Film Award | Concorso Internazionale, il premio dato al miglior film del concorso internazionale, è andato a Agent of Happiness di Arun Bhattarai e Dorottya Zurbó perché: “È un film di grande bellezza. Fonda la sua estetica nel soggetto e offre un ritratto disciplinato e personale dei partecipanti. L’attenzione prestata alla luce e allo spazio e il trattamento della casa e del paesaggio sono accompagnati da un enorme rispetto estetico – un piacere speciale. È anche un film che scava lentamente in profondità nel suo soggetto e attraverso incontri personali e molto onesti con persone – uomini e donne, giovani e anziani – a cui viene dato il tempo di parlare delle loro vite e dei loro desideri per rivelare le questioni in gioco nella politica dello stato. Il film mette in luce la questione dei confini e di come la cittadinanza concessa ad alcuni e non ad altri possa tenere coloro a cui viene negato il passaporto in uno stato di prigionia perpetua.”.
Il Premio Hera “Nuovi Talenti” alla migliore opera prima del Concorso Internazionale è andato a Life is Beautiful di Mohamed Jabaly, un film “che cattura l’oggi in tutte le sue gioie e i suoi dolori, guidato da un regista alla scoperta della sua vita, della sua comunità e della sua forma d’arte. L’energia e lo spirito sono contagiosi e ci ricordano la gioia della creatività. Un regista totalmente sicuro di sé, ma allo stesso tempo vulnerabile nella sua arte, che ci mostra scorci di mondo che la società ci incoraggia a dimenticare – in particolare la vita reale a Gaza in tempi di crisi. Life is Beautiful espande il significato di famiglia e casa e di come ci saranno sempre quelli che fortunatamente hanno la volontà di accogliere le persone, anche se la società più grande fa di tutto per impedire a queste persone di inserirsi. I confini possono essere fissati da LORO, ma i nostri cuori e le nostre menti li attraverseranno sempre.”
La giuria della sezione Biografilm Italia, composta da Mattia Colombo, Simona Dolce e Sara Ferro ha assegnato quattro premi.
Ha vinto il Best Film BPER Award | Biografilm Italia 2024, premio al miglior film del Concorso Biografilm Italia, The Roller, the Life, the Fight di Elettra Bisogno e Hazem Alqaddi, poichè “In un momento storico In cui molte persone sono costrette a lasciare le loro case e i loro paesi e scappare altrove, The Roller, the life, the fight è un’esplorazione intima degli effetti che quel viaggio genera. L’epopea di Hazem diventa l’occasione per scoprire da vicino i problemi che è costretto a fronteggiare, le gioie quotidiane e la ricerca della libertà. Non è da solo in questo viaggio, Elettra, sguardo della camera e nostro, lo sostiene, lo incoraggia, lo ama. E la camera, costantemente vicina a entrambi, è la loro reciproca dichiarazione d’amore”.
La Menzione Speciale BPER | Biografilm Italia 2024 va a Romina di Valerio Lo Muzio e Michael Petrolini. La giuria ha stabilito che il film “colpisce perché mostra la periferia bolognese ma sceglie di farlo attraverso la storia personale di una ragazza come tante e della sua passione per la boxe, e della comunità che le ruota intorno, popolata da volti difficili da dimenticare. Le molte storie d’inclusione che compongono l’affresco creano uno spaccato autentico e vitale della Bolognina rendendola simbolo di tante periferie italiane. È un manifesto politico del tutto privo di retorica e ideologie”.
Il Premio Hera “Nuovi Talenti” per la migliore opera prima della sezione Biografilm Italia va a Che ore sono di Tito Puglielli e Marta Basso, con la seguente motivazione: “Una comunità in cui i protagonisti, benché chiusi, costruiscono un mondo di relazioni e regole dentro il quale ricercano la loro identità. Il titolo racconta l’infinita ripetitività del tempo che non muta, nell’attesa che l’altro si accorga di loro. Sono proprio due giovani registi a farlo, trovando la giusta distanza fra loro, la camera e i protagonisti del film. Lo sguardo rispettoso su questa realtà di persone invisibili ne svela, con affetto, l’umanità”.
La Menzione Speciale Hera “Nuovi Talenti” va a Sindrome Italia di Ettore Mengozzi, poiché “È importante che per un’opera prima il regista abbia scelto di esplorare il tema molto poco raccontato delle badanti in Italia e mostrare il sacrificio di chi rinuncia ai propri affetti per lavorare nelle famiglie degli altri. Il film è un racconto intimo e delicato delle vicende personali di due donne, molto diverse fra loro, ma accumunate dallo stesso dramma”.
(C.DA)
In programma a Bologna dal 7 al 17 giugno 2024 con 77 film in Selezione Ufficiale, 58 anteprime di cui 19 anteprime mondiali
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Il premio per il Miglior film del Concorso Internazionale va a Sieben Winter in Teheran di Steffi Niederzoll, “il film è una denuncia coraggiosa, vitale e necessaria di un sistema ingiusto, e un ritratto dell'incredibile coraggio di una donna”