Annunciata stamane la longlist dei prestigiosi BIFA British Indipendent Film Award: Notturno di Gianfranco Rosi è stato scelto – unico film italiano – per concorrere nella sezione Miglior Film Indipendente Internazionale. In questa categoria negli ultimi tre anni hanno vinto Parasite (2019), Roma (2018), e Moonlight (2017). Le nomination per la categoria saranno annunciate il 9 dicembre, mentre la cerimonia di premiazione si terrà a inizio febbraio 2021.
“Il devastante e sorprendentemente delicato film di Gianfranco Rosi sulla guerra e la sopravvivenza in Medio Oriente, che vale la pena cercare”, come è stato definito dal New York Times, sarà dunque in corsa per i BIFA a Londra, dopo le nomination ai Critics Chioce Documentary Award e agli IDA Documentary Award, e dopo il viaggio che dalla Mostra del Cinema di Venezia l’ha portato nei più prestigiosi festival internazionali, dove è sempre stato accolto con partecipazione e calore: da Toronto a New York, da Chicago a San Paolo, da Busan a Tokio, fino all’IDFA di Amsterdam, presentato nell’ambito di una retrospettiva dedicata a Gianfranco Rosi, Guest of Honor di questa edizione. Il film, distribuito nel mondo da The Match Factory, è stato venduto in Austria, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Slovenia, Croazia, Serbia, Portogallo, Polonia, Svizzera, India, Giappone, Taiwan, Regno Unito, Turchia, tutti i paesi dell’America Latina e in America del Nord.
La regista riceverà il premio per La Chimera il 13 novembre, con la proiezione del suo nuovo cortometraggio Allégorie citadine e un incontro
La motivazione del riconoscimento: “è un approccio sorprendente, commovente e innovativo al tema molto delicato dell'adozione”
"Costruisce ponti fra culture, generazioni e popoli”, si legge nella motivazione del riconoscimento, che per la prima viene attribuito a un regista che “si muove tra il più sofisticato cinema d'autore e l'attenzione per il pubblico”
La premiazione si terrà il 3 dicembre presso la sala Lo Schermo Bianco di Bergamo. La giuria include figure di spicco come la produttrice Elisabetta Olmi e il critico cinematografico Massimo Lastrucci