Berlino, gli stranieri in concorso

Ventidue film sono in gara per l’Orso d’oro a Berlino. Oltre all’ italiano Provincia meccanica di Stefano Mordini e alla coproduzione The Sun di Aleksandr Sokurov, si segnalano Les mots bleu di Alain Corneau (Francia); The Wayward Cloud di Tsai Ming-liang (Taiwan, Cina, Francia);  Thumbsucker (Usa) dell’esordiente Mike Mills, con Keanu Reeves e Tilda Swinton.

Forte la rappresentanza francese: oltre a Corneau, Robert Guédiguian porta a Berlino Le promeneur du Champ de Mars sugli ultimi giorni del presidente Francois Mitterrand; André Téchiné con Les temps qui changent  dirige due mostri sacri della scena francese come Catherine Deneuve e Gérard Depardieu, due amanti che si ritrovano dopo trent’anni a Tangeri. Mentre Jacques Audiard firma il remake di un thriller di James Toback con De battre mon coeur s’est arreté.

L’americano Wes Anderson porta al Festival The Life Aquatic, con Bill Murray, William Dafoe, Anjelica Huston e Owen Wilson. In Asylum (USA/Irlanda) David Mackenzie racconta un’ossessione amorosa nell’Inghilterra degli anni ’50 sulla scorta del romanzo di Patrick McGrath: Natasha Richardson e Ian McKellen ne sono gli interpreti. Mark Dornford-May firma un singolare adattamento dell’opera di Bizet con U-Carmen e-Khayelitsha ambientato in Sudafrica e girato in Xhosa, la lingua locale.  
Gu Changwei, direttore della fotografia di Addio, mia concubina, debutta nella regia con Peacock, una storia che parte dagli anni della Rivoluzione culturale.