La linea di continuità che lega i film presenti alla Berlinale 2001 è tinta di rosa.
A sottolineare che la ripresa, e la scelta così copiosa, di pellicole all’interno delle varie vetrine dell’Internationale Filmfestspiele, è in relazione con un forte investimento femminile, non solo sulla scena.
E’ simbolicamente proprio uno dei film in concorso Le fate ignoranti di Ferzan Ozpetek a offrirci lo spunto per riassumere la tendenza. Protagonista una Margherita Buy la cui presenza, oltre che nel sopraccitato Ozpetek, è anche in Controvento di Peter Del Monte, presentato nella sezione Panorama Speciale.
Come Antonia, il personaggio interpretato da Buy, trova la verità dietro un quadro, liberamente ispirato all’originale di Magritte, così dietro la prima scena di uno schermo che inquadra Monica Bellucci o Ornella Muti scopriamo il nuovo fermento produttivo del cinema italiano.
A confermarlo, ciliegina sulla torta, la presenza in giuria, presieduta dal produttore americano Bill Mechanic, di un personalità a tutto tondo come l’attrice Valeria Bruni Tedeschi. A ribadirlo, comunque, l’impegno di ben due produttrici: Tilde Corsi e Silvia D’Amico Bendicò, rispettivamente a Berlino con Le fate ignoranti e Il cielo cade, così come di due registe, Wilma Labate e Rosalia Polizzi, in Domenica e Riconciliati – entrambe coivolte anche nella sceneggiatura dei loro film.
Lo zoom ci permette di visualizzare una ricchezza di ruoli e di professionalità. Passando dalla sceneggiatura: Suso Cecchi D’Amico per Il cielo cade, tratto, a sua volta, da una romanzo autobiografico al femminile di Lorenza Mazzetti, Gloria Malatesta e Claudia Sbarigia, coautrici insieme a Peter Del Monte, di Controvento e Gabriella Blasi, che ha scritto a quattro mani con Eros Puglielli la sceneggiatura di Tutta la conoscenza del mondo, ospite al Forum.
Per concludere con il fascino di Monica Bellucci, Margherita Buy, Valeria Golino, Antonella Sciorra, Isabella Rossellini, Ornella Muti, Giovanna Mezzogiorno, Maddalena Crippa, Paola Pitagora. Solo per cintarne alcune, ma l’elenco può continuare. In primo piano l’investimento “made in Italy” del corpo attrice che quest’anno invade Berlino. Anche grazie alla sfrontatezza nello sguardo di donne bambine, coivolte in storie drammatiche e forti come Domenica e Il cielo cade.
In chiusura, una nota, curiosa: Malena oltre a dare il titolo al film di Giuseppe Tornatore, è anche un’esule argentina coprotagonisa del film corale diretto da Rosalia Polizzi. Ma è un’altra storia. L’importante è non perdere di vista le fate.
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