Nove italiani a Berlino, senza contare i corti su Pasolini perché allora si arriva a dodici. Un evento “epocale” per il nostro cinema, specie in questi anni di magra e di ripetute accuse di incapacità di piacere all’estero, di conquistare mercati e pubblici internazionali (ricordate Filmfest e Cannes 2000?) oltre che nazionali.
E invece è proprio il respiro europeo – qualche volta americano – a colpire nella selezione della Berlinale numero 51. Anche sulla carta perché la maggior parte di questi film non li abbiamo ancora visti neanche qui in Italia, ma sembrano appartenere a tribù diverse, senza un centro. Unico elemento in comune questa voglia centrifuga di spostamento e spiazzamento: questa tendenza al meticciato.
Internazionale addirittura per Dna è Malèna che ha portato Medusa e Tornatore a sposare la Miramax, già baciata dai successi di Benigni, con un’educazione sentimentale sullo sfondo della Sicilia fascista e bellica: esotico quanto basta e in più illuminato dalla star Monica Bellucci.
Ai confini tra due mondi e due culture è Ferzan Ozpetek, regista turco che ha però scelto di lavorare e vivere in Italia ma che, con Le fate ignoranti, firma il suo primo film tutto “italiano” dopo i viaggi à rebours di Hamam-Il bagno turco e Harem Suaré.
Fin qui il concorso. Ma c’è subito da dire dell’omaggio a Luciano Emmer. Un autore storico del nostro cinema – ha 83 anni ed ha iniziato a lavorare nei ’30 – ma ancora attivo, attivissimo. A Berlino porta Una lunga lunga lunga notte d’amore, che si annuncia film d’attrici (anche straniere: Marie Trintignant, Isabelle Pasco) e d’atmosfere (torinesi). Anche Emmer, italianissimo, è forse stato più amato e capito all’estero che in Italia, almeno sul versante critico: un Prix Emmer è nato guardacaso a Parigi…
E si potrebbe continuare. Con Panorama, innanzitutto. Qui Controvento di Peter Del Monte ha la gentilezza del tocco francese e la capacità di sondare scelte (e non scelte) esistenziali ma anche morali che ricorda il grande Kieslowski; Domenica mette insieme per Wilma Labate – che con La mia generazione ci ha già rappresentato nella corsa degli Oscar – l’italianissimo Amendola e l’americana Annabella Sciorra; Rosalia Polizzi, già autrice dell’apprezzato Anni Ribelli, italo-argentina, guarda a un tema impegnato come quello del terrorismo che rilegge di certo alla luce del suo spirito per natura métisse e magari anche femminista. Sconfinamenti, se non altro di stile, ci aspettiamo anche dal Forum: Eros Puglielli lo conosciamo dai suoi lavori visionari brevi, nonché dall’opera prima Dorme, e sappiamo che Tutta la conoscenza del mondo visionario lo è ancora di più; Francesco Dal Bosco (Trento, 1955) siamo curiosi di scoprirlo al suo primo, enigmatico lungometraggio (Commesso viaggiatore) che parla di “percezione soprannaturale del mondo”… Del grande progetto di Tele+ su Pasolini, la Berlinale ha scelto tre esemplari di razza: Davide Ferrario, Gianluigi Toccafondo, Ciprì&Maresco.
Infine, nel Kinder Filmfestival, spazio collaterale ma non poco importante, torna Il cielo cade dei Fratelli Frazzi, con la star davvero internazionale Isabella Rossellini nell’Italia occupata dai nazisti. Ovunque il film sia transitato, ha commosso e convinto. Sarà così anche in Germania?
Film | Regia | Sezione |
LE FATE IGNORANTI | Ferzan Ozpetek | Concorso / Competition |
MALENA | Giuseppe Tornatore | Concorso / Competition |
UNA LUNGA LUNGA LUNGA NOTTE D’AMORE | Luciano Emmer | Omaggio / Tribute |
CONTROVENTO | Peter Del Monte | Panorama / Speciale |
DOMENICA | Wilma Labate | Panorama / Speciale |
RICONCILIATI | Rosalia Polizzi | Panorama |
IL CIELO CADE | Andrea Frazzi, Antonio Frazzi | KinderFilmFest |
COMMESSO VIAGGIATORE | Francesco Dal Bosco | Forum |
TUTTA LA CONOSCENZA DEL MONDO | Eros Puglielli | Forum |
ARRUSO (corto) | Daniele Ciprì e Franco Maresco | Forum |
LA RABBIA (corto) | Davide Ferrario | Forum |
ESSERE MORTI O VIVI E’ LA STESSA COSA (corto) | Gianluigi Toccafondo | Forum |
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