Bergamo Film Meeting, in programma dal 9 al 17 marzo, dedica a Karpo Godina, regista, direttore della fotografia, sceneggiatore e montatore, figura tra le più rappresentative del cinema jugoslavo e sloveno, una personale completa in anteprima nazionale. Il regista, omaggiato di recente al MOMA, che ne ha proposto la prima retrospettiva integrale, sarà presente a Bergamo durante il Festival.
Una delle figure centrali di tre decenni di cinema jugoslavo (nonché, dall’indipendenza ad oggi, di trent’anni di cinema sloveno), Karpo Godina è sempre stato difficile, se non impossibile, da definire o circoscrivere. Regista, direttore della fotografia, sceneggiatore, montatore. Metà sloveno e metà macedone, si trova più a suo agio a lavorare in Serbia e in Bosnia-Herzegovina. Autore di numerosi lungometraggi e cortometraggi, conosce a fondo sia il linguaggio del documentario che quello del cinema narrativo e di avanguardia. È stato una delle personalità chiave della nouvelle vague jugoslava, nota anche come Black Wave, assiduo e prezioso collaboratore di luminari quali Želimir Žilnik e Lordan Zafranović, maestro ispiratore, nonché fotografo e attivista politico.
Se esiste un filo conduttore nella vasta filmografia di Godina come regista, a parte l’indiscutibile bellezza visiva della maggior parte dei suoi film, è un senso pervasivo di gioia e divertimento, una manifestazione continua di una libertà di espressione senza freni a dispetto di qualsiasi forma di repressione. In Slovenia, è stato collaboratore di Filip Robar Dorin, regista di primo piano, impegnato su temi sociali e mai reticente nell’esprimere il suo punto di vista, nonché fondatore di una delle prime società di produzione cinematografica indipendente in Jugoslavia, la Filmske Alternative.
Nel 2016 ricevendo il premio Underground Spirit all’European Film Festival Palić, in Serbia, ha affermato: “Tutti i miei film hanno un certo messaggio e l’unica cosa importante per me è stato catturare lo spirito del tempo. Ho sempre cercato di trovare un nuovo linguaggio o una forma da rappresentare su pellicola”. A Bergamo i tre lungometraggi Umetni raj (Paradiso artificiale, 1990), Rdeči boogie ali Kaj ti je deklica (Boogie rosso, 1982) e Splav Meduze (La zattera della medusa, 1980) saranno accompagnati da tutti i cortometraggi, realizzati dal regista negli anni ’60 e ’70.
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