Bergamo Film Meeting, omaggio a Dirk Bogarde

“Il cinema può anche essere un’efficace terapia contro la penuria del presente” dicono gli organizzatori del Bergamo Film Meeting, la cui 32a edizione, dall’8 al 16 marzo, è dedicata a ‘Inventare il futuro’.
Un percorso che prende il via con una perlustrazione biennale nell’universo femminile, con la nuova sezione ‘Europa: femminile, singolare’ la cui prima edizione vede al centro il lavoro dell’islandese Solveig Anspach, dell’austriaca Jessica Hausner e dell’italiana Antonietta De Lillo.
Da Una casa in bilico (co-regia Giorgio Magliulo, 1986) a La pazza della porta accanto-Conversazione con Alda Merini (2013), la De Lillo firma ben 15 titoli, presenti nella rassegna, passando dal videoritratto al cortometraggio, dal documentario al film a soggetto, dalle storie contemporanee al racconto storico, mettendo in gioco tecniche, linguaggi e generi diversi, con l’urgenza di sperimentare.
La rassegna dedicata al cinema europeo si completa con una selezione di cortometraggi di giovani registe, realizzati come film di diploma alle scuole di cinema europee che aderiscono al Cilect (Centre International de Liaison des Ecoles de Cinéma et de Télévision). 

‘Mostra Concorso’, come sempre riservata ai nuovi autori, presenta 7 lungometraggi, inediti in Italia, che concorrono al Premio Bergamo Film Meeting assegnato ai tre migliori film della sezione sulla base delle preferenze espresse dal pubblico. Al film vincitore, inoltre, andrà il premio Bergamo Film Meeting- Banca Popolare di Bergamo, del valore di 5mila euro.

‘Visti da vicino’ propone 15 documentari che entrano nel vivo della realtà, tra questi 2 titoli italiani. La necessità speciale di Carlo Zoratti con protagonista Enea: trent’anni, un lavoro e un problema, fare (finalmente) l’amore. Ma il sogno di Enea è impigliato nella rete dell’autismo. In Ring People di Alfredo Covelli racconta la comunità dei senza dimora di Venice Beach, California.

Nella sezione ‘Anteprime’ troviamo La luna su Torino-45th Parallel di Davide Ferrario, con protagonista un 40enne che nella vita non ha mai combinato niente di serio, potendo contare sull’eredità ricevuta da adolescente: una villa sulle colline torinesi lasciata dai genitori, ricchi borghesi di sinistra.
23 i titoli per ripercorrono la carriera dell’attore britannico Dirk Bogarde (1921-1999). Con il suo aspetto ambiguo e tenebroso, tra la fine degli anni ‘40 e per tutti i ‘50 Bogarde si afferma star del box office. All’apice del successo, l’attore sceglie di dare una svolta alla sua carriera, affrontando ruoli più complessi e maturi, consapevole che il cinema britannico, e non solo, sta cambiando, portando alla ribalta nuovi autori come Lindsay Anderson, Tony Richardson o Joseph Losey. In meno di un decennio, l’icona della star lascia così il posto al volto dell’attore, amato più dalla critica che dal pubblico.

Con la sezione ‘Ma papà ti manda sola’ siamo nei territori della screwball comedy, un genere che si sviluppa in America a partire dai primi anni ‘30. Ad esso appartengono film giocati su ritmi sostenuti e sorretti da sceneggiature impeccabili. Il tema principale è la sempiterna guerra tra i sessi; da una parte ci sono le donne che irrompono con la loro spregiudicatezza, una buona dose di follia e una forte inclinazione all’avventura, dall’altra ci sono uomini seriosi o frustrati, sessualmente impacciati, psicologicamente dominati.

La personale dedicata al regista d’animazione e illustratore francese Pierre-Luc Granjon è accompagnata da una mostra di di disegni, sculture, bozzetti e scenografie.
Da ricordare che, per far fronte al problema delle risorse, sempre insufficienti, lo scorso anno Bergamo Film Meeting, la cui associazione da un anno è stata inserita nell’elenco delle Onlus, ha lanciato una raccolta fondi online per sostenersi, grazie alla quale è riuscito a coprire il costo del noleggio delle copie e il sottotitolaggio dei film stranieri, tra cui i sette protagonisti della mostra concorso.