Il Locarno Film Festival renderà omaggio a Ben Burtt – leggendario sound designer, montatore e voice actor di Guerre stellari e Indiana Jones, nonché vincitore di quattro Premi Oscar – conferendogli il Vision Award Ticinomoda, riconoscimento dedicato alle personalità che con le loro opere hanno allargato gli orizzonti del cinema. La cerimonia di premiazione si svolgerà mercoledì 14 agosto in Piazza Grande, mentre giovedì 15 Burtt parteciperà a un incontro con il pubblico al Forum @Spazio Cinema.
I bip di R2-D2. L’urlo di Wilhelm. Il ronzio della spada laser. Il respiro pesante e meccanico di Darth Vader. I versi elettronici di WALL-E. L’ewokese, la lingua parlata sulla Luna boscosa di Endor. Tutti questi effetti sonori sono il frutto dell’immaginazione di un unico uomo: Ben Burtt, progettista del suono e voice actor pluripremiato agli Oscar. È lui a nascondersi dietro a un numero impressionante di effetti audio impressi nella memoria di svariate generazioni di spettatori e ancora oggi imitati nei cortili delle scuole di tutto il mondo. Quando il protagonista della versione originale di E.T. – L’extra-terrestre (1982) sollevava il dito luminoso pronunciando la mitica frase «E.T. telefono casa», di chi era l’inconfondibile voce roca? Di un fumatore accanito scovato da Ben Burtt in un piccolo caffè.
Insieme a numerosi altri riconoscimenti, Burtt si è aggiudicato due Oscar per il miglior montaggio sonoro grazie a E.T. – L’extra-terrestre (1982) e a Indiana Jones e l’ultima crociata (1989), oltre a due Oscar Special Achievement Award per il montaggio sonoro con Guerre stellari (1977) e I predatori dell’arca perduta (1981).
Oltre a essere progettista sonoro e montatore della trilogia prequel di Guerre stellari (1999-2005), Burtt è anche un regista affermato, autore di documentari su temi diversissimi, dal volo nello spazio e il lavoro in una stazione spaziale (Blue Planet nel 1990 e Destiny in Space nel 1994) alla storia del crimine in America (The American Gangster, 1992), fino naturalmente al suo campo d’elezione, gli effetti speciali, con Special Effects: Anything Can Happen (1996). Di recente, Burtt ha dato vita a Behold, un’esperienza cinematografica non lineare sui film e lo spazio proposta nell’esposizione permanente dell’Academy Museum of Motion Pictures a Los Angeles.
“Ben Burtt è una parte fondamentale della mitologia di Guerre stellari. – dichiara Giona A. Nazzaro, Direttore artistico del Locarno Film Festival – Giovane e precoce prodigio degli effetti sonori, crea una biblioteca di suoni organici per portare in vita l’universo dei rumori dei film. Le sue creazioni sonore diventano inseparabili dalla mitologia della saga lucasiana. Per la vibrazione delle spade laser utilizza il ronzio di un proiettore cinematografico mixato a un tubo catodico. Per ottenere il verso di Chewbecca unisce fra di loro i versi di numerosi animali (un orso, un tricheco, un leone e altri). Per realizzare il rumore delle porte delle astronavi registra quello delle porte della metropolitana di Philadelphia. Per i Caccia TIE utilizza il barrito rallentato e deformato di un elefante unito al rumore di un’auto sull’asfalto bagnato. Per i blaster registra i colpi di martello sui cavi di una torre radio. E infine, per ottenere i bip di R2-D2 utilizza il suono del sintetizzatore ARP 2600 mixato alla sua voce. Premio Oscar per gli effetti di Guerre stellari, E.T. – L’extra-terrestre, I predatori dell’arca perduta e Indiana Jones e l’ultima crociata, Ben Burtt è un pioniere e un visionario che ha cambiato radicalmente il modo in cui percepiamo i suoni al cinema.”
(C.DA)
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