Sono 241 le candidature per la 38ma edizione del Bellaria Film Festival, dedicato al documentario indipendente, in programma dal 24 al 27 settembre a Bellaria-Igea Marina, con la direzione artistica di Marcello Corvino. 193 arrivano dall’Europa (Italia, Germania, Francia, Spagna, Austria, Svezia, Ungheria, Croazia, Svizzera e Grecia); 48 film invece sono stati inviati da film-maker attivi in India, Federazione Russa, Stati Uniti, Cina, nonostante il bando preveda la partecipazione solo di opere del Vecchio Continente. Molte, in particolare, le candidature giunte dall’Iran, un segnale di forte interesse artistico per un paese che da tempo vive una difficile condizione di isolamento culturale dovuta a un regime non democratico.
Il Festival conferma, inoltre, un coinvolgimento significativo di giovani registi, con 60 documentari iscritti per il concorso Bei Young Doc, la sezione dedicata ai documentaristi under30 che si affianca alla competizione principale Bei Doc, in cui possono concorrere film di qualsiasi formato prodotti dopo l’1 gennaio 2019, con durata minima di 20 minuti e massima di 60 minuti.
Tra i temi portanti di questa edizione, i valori dell’articolo IX della Costituzione Italiana (“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”) che i documentari in concorso dovranno declinare nel visivo. Saranno consegnati anche per il 2020 il Premio alla Carriera, il Premio “Una vita da film”, il Premio “Luis Bacalov” alla migliore colonna sonora, e la menzione speciale “Pari opportunità” per le tematiche sociali.
La 23ª edizione del Festival, dal 7 al 15 dicembre, celebra Glauber Rocha e Francesco Guccini, accende i riflettori sul cinema indipendente e affronta temi di attualità come il gender gap nel settore cinematografico
In programma una Masterclass di Enzo d’Alò e la proiezione del restauro di Vito e gli altri di Antonio Capuano, realizzato da Cinecittà
Tra i protagonisti Michele Placido, Francesco Costabile, Bruno Bozzetto, Marianna Fontana, Marco Amenta. In programma la proiezione del restauro di Milano Calibro 9
La cineasta tedesca riceve la Laurea Honoris Causa all’Università di Firenze e si racconta sul palco in un dialogo a tutto campo con Piera Detassis