Bella in dark


Chi è la più bella del reame? Il 4 aprile è scesa in campo la Biancaneve di Tarsem Singh, divertente e visionaria, mentre a breve, l’11 luglio, arriverà la versione più seriosa, epica e dark a opera dell’esordiente Rupert Sanders, dal titolo Biancaneve e il cacciatore. Dirette concorrenti al box office, le due versioni della fiaba hanno entrambe giocato l’asso di una grande star nei panni della matrigna, Julia Roberts in Singh, Charlize Theron in questa nuova riduzione.

 

Che, tra l’altro, con io suoi lineamenti perfetti crea non pochi problemi ai presupposti per la saga. Con tutto il rispetto per Biancaneve/Kirsten Stewart (che Bella lo era di nome, nella celebre saga vampiresca di Twilight), non è proprio pensabile che lo specchio della fiaba – qui ripensato in versione postmoderna, come una figura di metallo liquido – possa considerarla neanche lontanamente più attraente della perfida Regina, incarnata da Theron, ideale di perfezione femminile perfino quando si ricopre di finte rughe di make-up.

Ma le fiabe, si sa, vanno accettate per ciò che sono, comprese quelle non proprio fedeli – come in questo caso – alla ‘vulgata’ che ricordavamo. Qui, ad esempio, il Principe Azzurro (un duca invaghito di Biancaneve sin dall’infanzia) non conta granché, e la fanciulla sembra più attratta dal Cacciatore incaricato di catturarla per portare il suo cuore alla regina. D’altro canto, ha il bel sorriso e il fisico prestante di Chris Hemsworth, il Thor dei supereroi Marvel, chi potrebbe mai biasimarla?
Sorpresa anche per il numero di nani che, almeno inizialmente, non sono sette come ci si aspetterebbe.

 

Chi è la più bella, allora? Diciamo pari e patta, anche perché tutto sommato le due versioni (quella di Singh e questa qui) non sono distanti come ci si aspettava che fossero. E’ vero, la Biancaneve di Sanders deve molto a Il Signore degli anelli – anche troppo, nel senso che alcune inquadrature sembrano proprio ‘rubate’ alla saga di Jackson – e si muove su coordinate più solenni di quella ironica e canterina di Singh, ma non manca comunque una lunga parentesi ‘lisergica’, popolata di strane e colorate creature fatate che riportano tutto a un piano decisamente più etereo e squisitamente favolistico.

Ma le influenze sono le più disparate: c’è naturalmente molto Twilight e anche parecchi riferimenti al classico La storia infinita, così come a Harry Potter e perfino al fantascientifico Avatar. Comunque, almeno in Usa, il mix ha funzionato: il film ha portato a casa 56 milioni di dollari nel primo weekend di programmazione ed ecco che già si vocifera di un sequel, scritto dal maestro David Koepp.

E vissero tutti felici e contenti.

autore
19 Giugno 2012

Articoli

Una delle illustrazioni del progetto
Articoli

Argento Reloaded by Luca Musk

L'artista Luca Musk e Franco Bellomo presentano il progetto espositivo dedicato al Maestro del Brivido. Una collezione di illustrazioni d'atmosfera che fanno rivivere i set di Argento e la loro magia

Articoli

The Arch., quando gli architetti diventano oracoli

Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre

Articoli

Buon 2018 ai lettori di CinecittàNews

La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.

Articoli

Cattivissimo 3 sfiora i 15 milioni

E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk


Ultimi aggiornamenti