La Mostra di Venezia (29 agosto-8 settembre) in cura dimagrante prevede secondo il direttore Alberto Barbera intervistato dall’Ansa: 18 film in concorso, 12 fuori concorso, 18 a Orizzonti, una cinquantina di titoli. “Cominciamo un cambiamento di pelle che in due tre anni porterà ad un bel rinnovamento – dice – la Mostra è una vecchia signora, di prestigio, ma ha bisogno di freschezza, di vivere tutto l’anno, di avere nuova linfa vitale dai giovani talenti. Al progetto di ‘Biennale college for cinema’ credo molto”. Inoltre continua Barbera “bisogna riposizionare Venezia in un circuito internazionale legato ai giovani e alla sperimentazione, al futuro del cinema insomma”.
Quello che il direttore considera la sua missione “è il lavoro di scouting, ai margini c’è un grande fermento, talenti da scoprire in cinematografie poco affermate all’estero, come la Colombia, l’Indonesia, la Birmania, il Costarica, l’Argentina, la Thailandia e che grazie ad una tecnologia avanzata e tutto sommato low cost riesce ad esprimersi, ma che ha bisogno di essere portata alla ribalta dei festival internazionali”. Talenti dunque in concorso, al posto dei grandi nomi per cui i direttori dei festival si fanno la guerra? “Ci si arriverà. Intanto noi gli daremo spazio a Orizzonti, in un’edizione di pochi titoli tutti quindi possibili di giusta valorizzazione. La logica dell’accumulo risolve i festival, ma non assolve ai propri compiti”.
Venezia snella porrà qualche problema anche di rinunce e gli italiani, senza Controcampo, vivranno una selezione feroce. Nella rosa dei papabili ci sono dentro Silvio Soldini, Marco Bellocchio, Gabriele Salvatores, Daniele Ciprì e poi ancora Virzì, Comencini.
E le star? “Non sono sicuro che alla gente interessino, il paese è cambiato e tutti questi lustrini bruciati in 10 minuti di tappeto rosso non so che senso abbiano. Se c’è una domanda crescente nel paese che supera il berlusconismo è recuperare i riferimenti, i valori: la gente è stufa di paillettes e di effimero anche se questo non significherà fare una Mostra austera”.
Quanto al deficit di strutture al Lido, Barbera anticipa che “quest’anno metà del famigerato buco sarà coperto, sull’altra metà ad ottobre si comincerà la costruzione del nuovo palazzetto del cinema con una sala da 700 posti e tra due anni sarà tutto a regime”.
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