“La parola scadenza è una parola brutta: sono in perfetta funzione. Non è la mia nomina, ma quella del mio successore, a essere legata al governo che verrà”. Lo ha detto Paolo Baratta, presidente della Biennale. “E’ quindi un problema per il quale lascerei al tempo la soluzione – ha aggiunto -. Intanto, posso assicurare che non ho mai pensato a un futuro politico per il sottoscritto. Ho fatto il presidente della Biennale facendo solo ed esclusivamente il presidente della Biennale. E questa è stata una regola fondamentale per acquisire anche il senso di rispetto e di stima di tutti coloro che mi stanno intorno. Potrei continuare? Non è una questione che riguarda questo tempo”.
“Se io avessi la capacità di vedere come va questa crisi, sarei dotato di poteri sovrannaturali. Auguro al presidente Mattarella buon lavoro: so, come tutti noi italiani sappiamo, quanto sia impegnativo in questo momento. Lo attenderemo per un’altra occasione, magari per la mostra d’arte. Il fatto che non possa venire dispiace a noi, ma so quanto dispiace anche a lui, visto che so quanto ci tiene a venire”, ha aggiunto il presidente della Biennale, commentando la crisi di governo che comporterà l’assenza forzata del presidente della Repubblica all’inaugurazione della Mostra del Cinema.
“In un certo senso – ha aggiunto Baratta – noi abbiamo dato un contributo alla qualità della vita politica italiana, dando un messaggio bello e chiaro, avendo affermato l’autonomia della Biennale: è molto meglio avere dei soggetti autonomi che funzionano bene, in un Paese, piuttosto che avere dei soggetti sui quali interferire o mettere le mani di quando in quando. Consiglio quindi di impostare programmi fondati sulla fiducia dei soggetti che dovranno realizzarli, perché se si parte dal sospetto o dal desiderio di interferenza, quei programmi non saranno mai realizzati”.
Baratta ha inaugurato Ritratti (Opere uniche), la mostra presso l’hotel Des Bains del Lido di Venezia, allestita dalla Biennale di Venezia in occasione della 76esima Mostra. Per il secondo anno consecutivo, grazie alla disponibilità di Coima Sgr, fondo gestore degli spazi, il festival veneziano si riappropria dello storico hotel dell’isola. “E’ di buon auspicio e quasi con spirito ironico – ha detto Paolo Baratta – che il primo passo della Mostra 2019 avvenga qui, come una sorta di messaggio lanciato a coloro che possono ridarci questi spazi”.
L’esposizione, aperta fino al 15 settembre, raccoglie 300 Polaroid giganti che raffigurano i protagonisti delle edizioni della Mostra dal 1996 al 2004, da Bernardo Bertolucci a Zhang Yimou, da Johnny Depp a Julianne Moore, da George Clooney a Vasco Rossi, selezionate all’interno della collezione di circa tremila scatti dell’agenzia Photomovie.
“Quando ho iniziato a pensare a questo tipo di mostra – ha spiegato Alberto Barbera, che la curato l’esposizione – mi è venuta subito in mente questa collezione unica. Il lavoro che abbiamo dovuto svolgere è stato così solo quello di selezionare i protagonisti e ricordarci i perché della loro presenza a Venezia”.
Le foto sono ordinate cronologicamente nei nove anni di riferimento e arricchite dai video sui backstage dei vari set fotografici. Accanto alle Giant Polaroid scattate da Maurizio Galimberti sono esposti anche alcuni dei più bei mosaici fotografici dell’artista, realizzati nelle edizioni 2003 e 2004.
E' da segnalare una protesta del Codacons con annessa polemica circa la premiazione di Luca Marinelli con la Coppa Volpi a Venezia 76. L'attore aveva rilasciato una dichiarazione a favore di "quelli che stanno in mare e che salvano persone che fuggono da situazioni inimmaginabili". "In modo del tutto imprevedibile - si legge nel comunicato del Codacons - il premio come miglior attore non è andato alla splendida interpretazione di Joaquin Phoenix"
Venezia 76 si è distinta anche per una ricca attività sul web sui social network. Sulla pagina Facebook ufficiale sono stati pubblicati 175 post che hanno ottenuto complessivamente 4.528.849 visualizzazioni (2018: 1.407.902). Le interazioni totali sono state 208.929 (2018: 64.536). I fan totali della pagina, al 6 settembre 2019, sono 360.950, +4.738 dal 24 agosto 2019
Nel rituale incontro di fine Mostra Alberto Barbera fa un bilancio positivo per il cinema italiano: “In concorso c’erano tre film coraggiosi che osavano – ha detto il direttore - radicali nelle loro scelte, non scontati, non avrei scommesso sul fatto che la giuria fosse in grado di valutarne le qualità"
Luca Marinelli e Franco Maresco, rispettivamente Coppa Volpi e Premio Speciale della Giuria, ma anche Luca Barbareschi per la coproduzione del film di Roman Polanski J'accuse. Ecco gli italiani sul podio e le loro dichiarazioni