C’è stato anche un momento di sana ironia per Paolo Baratta durante la conferenza stampa ufficiale della 72ma Mostra. Quando il presidente della Biennale ha chiamato in causa il cronista dell’Ansa America Latina. “Di solito lei si lamenta perché non c’è abbastanza attenzione verso il Sudamerica, ma stavolta penso che sia soddisfatto”, ha detto Baratta, alludendo alla forte presenza di film da paesi come Messico, Venezuela e Argentina… “Manca però Crimson Peak del messicano Guillermo Del Toro”, si è lamentato Ernesto Peres. “E’ perché la sua casa di produzione, preferisce evitare i festival, qualsiasi festival”, ha spiegato il direttore Alberto
Baratta considera terminato il rinnovamento delle sale a disposizione, con quasi 5.000 posti, “tecnologia, logistica e ospitalità per le delegazioni sono al livello dei grandi festival mondiali, la cui concorrenza è sempre molto agguerrita”. Il buco, dove avrebbe dovuto sorgere il nuovo Palazzo del cinema, abortito in seguito al ritrovamento di una sorta di giacimento d’amianto, “non è affar nostro, ma dell’amministrazione locale”. Mentre gli brucia non poco la chiusura dell’Hotel des Bains, “che considero un vulnus anche peggiore”.
Il presidente ha poi ricordato i risultati del progetto Biennale College. “Le opere realizzate in questi pochi anni, dopo essere state proiettate alla Mostra, sono state ospitate in altri importanti festival internazionali come Berlino, Rotterdam e Sundance e premiate nel mondo, da Los Angeles a Roma, circolando in vari mercati, a dimostrazione che il progetto è valido, per molti aspetti esemplare”.
Il film di Anna Rose Helmer, realizzato nella 3a edizione 2014-15 di Biennale College-Cinema, vince lo Spirit Indipendent Award come miglior regista emergente
Fino al 5 dicembre cinque titoli italiani dell'ultima Mostra circoleranno nelle città brasiliane, tra cui Sao Paulo e Rio de Janeiro, tra questi anche Per amor vostro di Giuseppe Gaudino, vincitore della Coppa Volpi per l'interpretazione di Valeria Golino
Il cda della Biennale ha prorogato il direttore della Mostra del cinema di Venezia grazie alla nuova normativa introdotta in estate
Il delegato generale della Settimana della Critica, a fine mandato, analizza lo stato di salute del nostro cinema in un'intervista al sito Quinlan. "Il cinema italiano è malato, malato di qualcosa che non lascia sviluppare quei talenti – che a questo punto non so nemmeno più se ci siano – che vogliono rischiare con dei film più coraggiosi. Penso che chi ha le idee si diriga verso altre forme, verso le web series ad esempio, e il cinema d’autore soffra un po’ dei soliti dilemmi". A breve il Sindacato nazionale critici cinematografici indicherà il nuovo delegato generale