Banijay, James Townley: “Cresce la richiesta di doc e reality”

"Vogliamo che il pubblico non si annoi", spiega James Townley di Banijay, protagonista di un panel al MIA 2023


ROMA – Banijay, media e entertainment powerhouse da 3.2 miliardi di ricavi (dati del 2022), è tra i produttori internazionali sempre alla ricerca di nuovi format per il pubblico. “Vogliamo che non si annoi”, spiega James Townley, Chief Content Officer e responsabile dello sviluppo di Banijay, protagonista di un panel al MIA 2023. “Stiamo lavorando su nuove proposte che incontrino i gusti del pubblico”. Sempre più al centro della dieta mediatica degli spettatori sono i contenuti unscripted (senza una sceneggiatura predeterminata), tra cui spiccano i documentari e i reality show. “Ci sono storie incredibili là fuori, e la sfida è selezionare le migliori e raccontarle con qualità e talento”, racconta Townley. “Mi entusiasma sempre venire in Italia – aggiunge – perché è un paese di esperti”, afferma Townley. “Il livello di competenza nella produzione di documentari è estremamente alto. Il mercato italiano è sempre un punto di riferimento, e c’è molto da imparare, poiché i professionisti del settore, che siano produttori, tecnici o commerciali, possiedono una vasta esperienza e una visione a lungo termine”.

Banijay ha iniziato a inseguire il nuovo trend da tempo, con una lista di reality originali distribuiti in tutto il mondo. Nell’australiano The Summit un gruppo di avventurieri cerca di raggiungere la vetta di una montagna, mentre in Shaolin Heroes, dall’Olanda, alcune celebrità vengono addestrate da maestri di kong fu. “L’intrattenimento si adatta ai cambiamenti della società per continuare a comunicare con il presente”, spiega Townley.

Alla sfida dei formati si aggiunge quella tecnologica, con l’intelligenza artificiale a interessare sempre più l’industria dell’audiovisivo. “A Banijay”, sottolinea Townley, “valutiamo ogni proposta e cerchiamo di capire se è possibile svilupparla. Attualmente, stiamo investendo in oltre cento progetti. Credo che le idee dei creativi talentuosi debbano essere sostenute, poiché costituiscono il cuore pulsante del settore. L’intelligenza artificiale non potrà mai sostituirli, anche se può essere uno strumento eccellente in supporto. Abbracciare la tecnologia è essenziale per non restare indietro, ma ChatGPT non può sostituire l’empatia dei creativi”.

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11 Ottobre 2023

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