“Bad Weather”, miglior documentario a Bellaria

BELLARIA – Si è chiusa ieri sera, con una sala affollata ad ascoltare la madrina Lunetta Savino, la 30/a edizione del Bellaria Film Festival Doc. L’attrice pugliese ha ripercorso la sua carriera in compagnia di Alberto Crespi, raccontando aneddoti, passioni e aspirazioni: “Il mio sogno sarebbe di lavorare con Almodovar: Pedro, accorgiti della mia esistenza!”, ha esclamato ridendo, dopo aver snocciolato racconti sui suoi inizi in teatro e sui retroscena dei set di Ferzan Ozpetek. Poi è arrivato il momento della premiazione, che ha visto la vittoria di Bad Weather di Giovanni Giommi, giudicato il migliro documentario per la sua “capacità di ricognizione su mondi apparentemente estranei che però sintetizzano e rappresentano la condizione umana nella sua globalità”. Il documentario svela la vita nell’isola di Banishanta, “luogo di pace”, un’isola-bordello nel sud del Bangladesh popolata da una straordinaria e straziante comunità di lavoratrici sessuali. Il regista ha voluto dedicare il premio proprio alle abitanti dell’isola, “che non vivono una condizione facile,  che oltretutto sta ancora peggiorando”. Una menzione speciale è andata a Italy: Love It or Leave It di Gustav Hofer e Luca Ragazzi, mentre Morando Morandini ha assegnato una menzione a Mare chiuso di Andrea Segre e Stefano Liberti, accorata denuncia dei respingimenti dei migranti africani da parte dell’Italia. I riconoscimenti sono stati attribuiti dalla giuria composta da Giulia Amati, Beppe Attene, Maria Pia Fusco, Stephen Natanson, Lunetta Savino e Marino Sinibaldi, mentre i ragazzi del Dams hanno segnalato Il Mundial dimenticato.

La giuria del concorso Radio DOC ha premiato invece, come miglior documentario radiofonico Antonina di Gianluca Stazzi e Giuseppe Casu e la menzione speciale a: L’isola che c’è di Daria Corrias e Alessandro Serranò.