Non è tutto, gente!
Porky Pig e Daffy Duck, uno dei duetti comici più amati dei cartoni animati, tornano a far ridere sul grande schermo a partire dal 7 novembre con Lucky Red nella commedia sci-fi Un’avventura spaziale. Un film dei Looney Tunes.
Prodotta da Warner Bros. Animation e diretta da Pete Browngardt insieme al celebre team creativo dei Looney Tunes, Un’avventura spaziale. Un film dei Looney Tunes vede Porky Pig e Daffy Duck nei panni di improbabili eroi, chiamati a salvare la Terra dall’incombente minaccia di un’invasione aliena.
Porky e Daffy sono a pezzi: un misterioso oggetto volante ha squarciato il tetto della loro casa, e senza soldi per le riparazioni rischiano di perdere il luogo in cui sono cresciuti!
Per fortuna, la loro amica Petunia Pig accorre in aiuto, offrendo loro un lavoro nella fabbrica di gomme da masticare in cui lavora come scienziata dei sapori. Tutto sembra risolversi, finché Daffy non nota qualcosa di strano: il nuovo gusto di chewing gum, ormai distribuito in tutto il mondo, è stato contaminato da una strana melma verde fluo.
Presto i nostri eroi scoprono che la gomma è stata avvelenata da un perfido alieno, deciso a far esplodere il pianeta! Porky, Daffy e Petunia si trovano così a dover sventare il piano apocalittico di questo invasore galattico in una corsa contro il tempo.
Con le competenze scientifiche di Petunia, l’astuzia di Porky e la folle grinta di Daffy, riusciranno a salvare il mondo?
“Ho avuto l’esperienza di realizzare 209 nuovi corti dei Looney Tunes per Max e abbiamo avuto un grande team – dice il regista Browngardt a ‘Animationscoop.com’ – È stato come una scuola di specializzazione in cartoni animati. Abbiamo imparato, ci siamo immersi e abbiamo conosciuto a fondo questi personaggi. Ma quando mi hanno proposto di fare un lungometraggio, sapevo che per raccontare una storia — un film dei Looney Tunes — non poteva essere solo 90 minuti di battute e gag. Doveva avere una storia emotiva, un nucleo emotivo. Porky e Daffy come protagonisti sono stati scelti presto perché sono un po’ gli unici personaggi dei Tunes che non vogliono uccidersi a vicenda. Di solito, quando sono amici nei primi Looney Tunes, non cercano di mangiarsi o uccidersi a vicenda. Inoltre, sono stati protagonisti in molti cartoni di genere. Interpretano molti ruoli e sapevo di voler fare un film di genere. Amo i vecchi film di fantascienza degli anni quaranta, cinquanta, sessanta. Quindi sapevo che dovevo usare loro e dovevamo esplorare la relazione tra loro e il legame profondo — portare il pubblico in un viaggio fatto di alti e bassi della convivenza e dell’essere migliori amici. Dovevamo scavare su chi sono e su come si sentono l’uno verso l’altro”.
Nel film c’è anche una sequenza in cui i due fanno un sacco di lavori e vengono licenziati uno dopo l’altro. Un cortometraggio all’interno del lungometraggio, che dimostra la passione di Browngardt per la narrazione breve.
“Una delle mie prime idee era fare proprio questo -spiega l’autore – pensavo che sarebbe stato fantastico rompere l’aspect ratio. Il film è in CinemaScope. Tutti i grandi film di fantascienza classici, a mio parere, sono in CinemaScope. Poi siamo passati al 4:3. Mi sembrava bello come omaggio ai corti classici, inserire il corto all’interno del film. E amo Chi ha incastrato Roger Rabbit, è stato un film importantissimo per me da bambino. Inizia con un corto e poi si espande”.
Il team di scrittura è però composto da undici persone: “E non è che abbiamo fatto undici bozze o versioni della sceneggiatura – dichiara ancora Bwoengardt – il motivo è che credo, come artista, regista e animatore, che la scrittura dell’animazione avvenga nel processo dello storyboard. Fare storyboard è rielaborare. Si esplora. Abbiamo lavorato con lo sceneggiatore Kevin Costello per scrivere la prima bozza della sceneggiatura. E ci ha dato una grande struttura. Ma le cose cambiano, evolvono, e ho avuto un grande gruppo di 10 artisti di storyboard, forse di più, fluttuavano. Scrivevamo i dialoghi. Riscrivevamo le sequenze. Scrivere non è solo con le parole, ma anche con le immagini. Un’immagine vale mille parole, giusto? Quindi, se troviamo una buona immagine, può ispirare un’intera nuova idea o sequenza. Così Warner Bros., un plauso a loro, ci ha permesso di accreditare tutti gli artisti di storyboard anche come sceneggiatori”.
Nelle sale dal 7 novembre, il film racconta il percorso di riscatto di ragazzi “borderline” e mostra il ruolo cruciale delle istituzioni e della società nel fornire loro strumenti