VIDEO-INTERVISTA Pupi Avati |
Ipnotizzata da Pupi Avati, Cannes affronta il primo week end di festival. Il cuore altrove, unico italiano in concorso, è piaciuto ai critici che alla conferenza stampa del film, prodotto da Antonio Avati e Rai Cinema, hanno inseguito incuriositi la genesi di un eroe dal candore antico come Nello Balocchi e del suo amore per una bellissima ragazza cieca.
“Il mio è un film piccolo, poco ambizioso ma terapeutico”, ha detto il regista bolognese alla vigilia della serata di gala a cui prenderà parte anche il ministro Giuliano Urbani. Terapeutico perché gli ha ridato la voglia di fare cinema – a Natale vedremo in sala la “rivincita” dei giocatori Delle Piane e Abatantuono – e gli ha riportato l’amore degli spettatori che sembrava perduto con I cavalieri che fecero l’impresa.
Al David come regista potrebbe aggiungersi una Palma d’oro? “Non ci penso, gli altri film in concorso mi spaventano tutti e da ex giurato so quanto la lotta sia difficile”, confessa. Mentre come presidente di Cinecittà Holding insiste sulla rinata qualità del cinema italiano. “Qui a Cannes, insieme a me, avrebbero potuto esserci, non solo Muccino e Ozpetek, ma anche altri. Forse i francesi non si sono ancora accorti che siamo tornati ai livelli di un tempo”.
Intanto Il cuore altrove ha già un distributore d’oltralpe, la Ocean, e sarà nelle sale parigine in autunno.
Ma sulle affinità elettive tra i due mercati scommette anche Rai Cinema, che proprio oggi ha annunciato l’importante accordo con EuropaCorp, la società di Luc Besson. A illustrarlo il presidente Giuliano Montaldo, il direttore generale Carlo Macchitella e Pierre-Ange Le Pogam per la società parigina. L’intesa, triennale, impegna Rai Cinema a coprodurre almeno 2 film l’anno di EuropaCorp, che ricambierà entrando nella quota produttiva di almeno un progetto italiano. In esclusiva per 01 i diritti di distribuzione. Primi titoli del listino sono, oltre a Fanfan la tulipe, che ha inaugurato il festival, e Michel Vaillant, mentre gli italiani sono ancora al vaglio.
E l’alleanza è strategica anche in vista della scadenza, il 30 giugno prossimo, dell’accordo tra 01 e Studio Canal, che ha portato alla società di Piazza Adriana un successo planetario come Il pianista. Convinto assertore il presidente Giuliano Montaldo che giudica la collaborazione italo-francese naturale. “Basti pensare che l’italianissimo Don Camillo era Fernandel e che tra gli ‘amici’ di Monicelli c’era Philippe Noiret. Beh, nessuno si stupiva”.
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