“È importante per un sequel onorare ciò che il pubblico ha amato di più del primo film, ma anche spiazzare gli spettatori proponendo anche cose che non si aspettano. Ci sono molte sorprese sulla direzione che prende la storia, che va più a fondo in termini di emozioni”. Parola di James Cameron, creatore di Terminator, Titanic, Avatar e ora dei quattro sequel delle avventure delle creature blu sul pianeta Pandora. La stampa italiana potrà vedere il primo, Avatar: La via dell’acqua solo il 13 dicembre, appena un giorno prima dell’uscita in sala con The Walt Disney Company Italia (negli Stati Uniti uscirà il 16). Una scelta curiosa per un film attesissimo e largamente annunciato, che arriva 13 anni dopo il primo Avatar, rimasto per 10 anni (dal 2009 al 2019) in cima alla classifica dei maggiori incassi di sempre, finché non è stato scalzato da Avengers: Endgame. Primato poi presto riacciuffato con la nuova uscita del film nel 2021 in Cina.
Le aspettative sul sequel sono altissime, visto anche il budget investito, che si dice sia di circa 350 milioni di dollari per questo film e di un miliardo complessivo per i quattro sequel (incluso questo) già annunciati e in preparazione. Per questo Avatar 2, dunque, l’attesa è spasmodica, anche perché il mondo (non solo cinematografico) è completamente cambiato dall’epoca del primo film, soprattutto grazie all’impatto delle piattaforme streaming. Il New York Times, intanto, ha scritto un articolo che riflette su come il primo Avatar, nonostante gli incassi eccezionali, sia stato “dimenticato” e non abbia lasciato il segno nell’immaginario collettivo.
In attesa di scoprire le tre ore e dieci minuti del film, abbiamo degli indizi da chi l’ha visto. Il 24 novembre Guillermo Del Toro aveva twittato: “Un risultato sbalorditivo. AVATAR TWOW (“Doppio wow”, NdR) è pieno zeppo di paesaggi ed emozioni maestose in proporzioni davvero epiche. Maestria all’apice dei suoi poteri”, rilanciando un tweet del produttore Jon Landau con la foto del team del film e le congratulazioni alla “famiglia” per la conclusione del missaggio. E martedì sera a Londra si è celebrata l’anteprima mondiale, con il regista James Cameron e Sam Worthington, Zoe Saldana, Sigourney Weaver e Kate Winslet che hanno sfilato sul “blu carpet”. Le prime reazioni della stampa internazionale sono entusiastiche: “Più imponente, migliore e più emozionante di Avatar, dal punto di vista visivo il film lascia senza fiato, è viscerale e incredibilmente avvincente. La storia, lo spettacolo, la spiritualità, la bellezza: questo è fare cinema e raccontare storie al massimo livello”, ha scritto Erik Davis di Fandango. Josh Horowitz ha addirittura scritto “James Cameron ancora una volta mostra ai registi come si fa”. E David Ehrlich di Indiewire: “Anni luce meglio del primo e una delle migliori esperienze cinematografiche da secoli. Lo streaming trovato morto in un fosso”.
Avatar: La via dell’acqua è ambientato più di dieci anni dopo gli eventi del primo film, e inizia a raccontare la storia della famiglia Sully (Jake, Neytiri e i loro figli), del pericolo che li insegue, di dove sono disposti ad arrivare per tenersi al sicuro a vicenda, delle battaglie che combattono per rimanere in vita e delle tragedie che affrontano.
Martedì Disney ha fatto incontrare virtualmente ai giornalisti James Cameron e i protagonisti di Avatar: La via dell’acqua con una conferenza stampa globale. “Il film aveva incassato tantissimo e sembrava ovvio farne un sequel, anche se Spielberg non aveva fatto un sequel di E.T., grande incasso dei suoi tempi – esordisce il regista – Nel primo film la storia e i personaggi erano più semplici, in questo caso mi sono ispirato al fatto che sia Zoe che Sam sono genitori, e anch’io ho cinque figli. Abbiamo voluto entrare nelle dinamiche familiari, nella responsabilità di avere figli, e raccontare com’è anche dalla prospettiva dei ragazzi”.
“Questa è la naturale estensione della storia d’amore tra Jake e Neytiri, il che ci ha dato il miglior punto di partenza per capire che emozioni provavano”, dice Sam Worthington, mentre Zoe Saldana, che interpreta la Na’vi Neytiri, spiega che “quando una cosa è molto vicina a te, fai fatica a vederla. In qualche modo io e Naytiri abbiamo vissuto vite parallele, il coraggio e la ribellione che mi riconosco come persona appartengono anche a Naytiri. Il salto di innamorarsi di qualcosa di esterno da te ti sfida a vedere qualcosa che non hai visto prima. Naytiri è costretta a crescere amando qualcosa che le avevano insegnato a odiare. Nella mia vita personale, quando sono diventata mamma, la paura è entrata in me, e ho pensato a quelle paure per il personaggio”.
“La cosa che mi ha convinta a salire a bordo più di tutte è che i personaggi femminili che James crea non sono solo forti, ma sono leader, donne dotate di cuore, integrità e forza fisica”, dice Kate Winslet, new entry nel mondo Avatar nei panni della guerriera Na’vi Ronal. Sigourney Weaver, invece, torna protagonista anche in questo sequel – nonostante il suo personaggio fosse morto nel primo film – nel ruolo della figlia adottiva adolescente di Jake e Neytiri. “Quando abbiamo parlato del nuovo film la prima volta nel 2010 avevamo questa idea di una ragazza che si sente più a suo agio nella foresta con le creature – ha detto l’attrice, classe 1949 – James voleva creare un personaggio complesso, caratterizzato da cose bellissime e debolezze, e ho adorato avere l’opportunità di interpretare una vera adolescente. Ero onorata e terrorizzata nell’affrontare il ruolo, ma per fortuna ho avuto molto tempo per prepararmi, sono andata nelle classi della high school, mi sono sintonizzata sulla voce e ho lasciato uscire Kiri, combinata con ciò che ero io all’età di 14 anni”.
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