La grazia e l’eleganza di Audrey Hepburn, una delle interpreti cinematografiche più amate di tutti i tempi, sono protagoniste dell’immagine ufficiale della dodicesima edizione della Festa del Cinema, prodotta dalla Fondazione Cinema per Roma presieduta da Piera Detassis, con la direzione artistica di Antonio Monda. Lo scatto realizzato dal fotografo David Seymour riproduce l’attrice durante le riprese del film Funny Face (1957). La Festa del Cinema rende così omaggio alla pellicola firmata dal premio Oscar alla carriera Stanley Donen, che festeggia nel 2017 il sessantesimo anniversario dall’uscita in sala, in Italia con il titolo Cenerentola a Parigi, e a un genere, quello del musical, che attraverserà quest’anno l’intera manifestazione: i titoli che andranno a comporre il programma della rassegna ‘I film della nostra vita’ saranno infatti scelti in quest’ambito. Inoltre, prima di ogni proiezione della prossima Festa del Cinema, gli spettatori potranno assistere a brevi pillole dei musical più celebri ed evocativi. “Poche attrici comunicano un’idea di grazia e raffinatezza come Audrey Hepburn – ha detto Antonio Monda – Ritengo che sia un simbolo perfetto della Festa che stiamo cercando di costruire, in particolare in questa immagine piena di gioia ed eleganza”.
L’attore chiude gli incontri ravvicinati della Festa del Cinema di Roma, regalando risate e nostalgia e una chicca sul futuro: "Sarò il padre di Alessandro Gassman ne Il premio diretto da lui stesso. Lo conosco da quando era bambino e ora mi impressiona ritrovarlo regista, sicuro e determinato"
40mila presenze agli eventi organizzati a Casa Alice. Un successo per la sezione autonoma e parallela della Festa che ha già rinnovato per un biennio l'accordo con la Fondazione Cinema per Roma
Il regista, che ha ricevuto il Premio alla carriera da Paolo Sorrentino, ha incontrato il pubblico della Festa del Cinema, ricordando con particolare affetto l’incontro con Fellini. Lolita di Kubrick, Viale del tramonto di Billy Wilder, 8 ½ sono le tre opere cinematografiche che il regista americano ha usato per raccontarsi ancora più profondamente
Presentato alla Festa di Roma il documentario Ma l’amore c’entra?, dove la regista ha raccolto le testimonianze di tre uomini che hanno picchiato le mogli e che ora sono impegnati in un percorso terapeutico. Un documento di forte attualità che getta luce sulle radici antropologiche del femminicidio