Il 2025 parte con la nuova edizione di AstraDoc – Viaggio nel cinema del reale, la rassegna di documentari al Cinema Academy Astra curata da Arci Movie con Parallelo 41 Produzioni, Coinor, Università di Napoli Federico II e con il patrocinio del Comune di Napoli. La serata inaugurale della quindicesima edizione, che andrà avanti fino all’11 aprile, vedrà l’anteprima napoletana di Si dice di me di Isabella Mari, una storia partenopea tutta al femminile con protagoniste l’autrice e operatrice teatrale Marina Rippa e le donne del suo laboratorio teatrale.
L’appuntamento per venerdì 10 gennaio alle 20:30 alla presenza di diversi ospiti. Alla serata, introdotta dal curatore di AstraDoc Antonio Borrelli e dal Presidente di Arci Movie Roberto D’Avascio, interverranno la regista, le produttrici Antonella Di Nocera e Claudia Carfora, Marina Rippa e altre protagoniste del documentario. Dialogherà con loro la Prof.ssa dell’Università di Salerno Annamaria Sapienza. La prima serata della nuova edizione di AstraDoc è l’occasione per riunire, nella città in cui è nato il progetto, tutte le partecipanti dello speciale laboratorio teatrale.
Prodotto da Parallelo 41 con la collaborazione di Fpl. femminile plurale, dopo il debutto alla 19esima Festa del Cinema di Roma nella sezione FreeStyle, il film ha vinto il Premio Spazio Campania “Chiara Rigione” al 49° Festival Laceno d’Oro ed è stato selezionato in diversi festival tra cui il Matera Film Festival, il Carbonia Film Festival e il XLII Primo Piano Festival Pianeta Donna a Perugia.
Si dice di me racconta la storia delle storie: di come l’arte possa aiutare ad esprimere la propria identità, superando i confini materiali della realtà. Marina Rippa fa questo: da più di trent’anni organizza e cura laboratori teatrali in quartieri complessi, a Napoli e non solo, facilitando donne di tutte le età a riscrivere la loro vita nella sicurezza di uno spazio condiviso, in cui passato, presente e futuro si intrecciano. Il teatro diventa per loro luogo di condivisione e di liberazione: scoprono sé stesse ma anche l’un l’altra. E trovano così in quel luogo, ma soprattutto insieme, un nuovo senso di libertà e autodeterminazione, che trasforma lo spazio scenico in un luogo dove il riscatto può prendere vita. Questo spazio si rivela quanto mai vitale anche quando la fiamma che lo alimenta comincia a farsi flebile: in un improvviso momento buio nella vita di Marina, l’abbraccio delle sue donne dimostrerà che il legame di sorellanza nato nel teatro sa andare anche oltre i suoi confini.
“Nel gennaio del 2020, ho varcato per la prima volta la soglia dello Spazio Comunale “Piazza Forcella”, quasi per caso. Da quel momento, non ho più potuto abbandonare quel luogo abitato da donne forti e fragili, commoventi e divertenti, eleganti e ruvide. L’energia che sprigionano e il coacervo di emozioni che Marina Rippa ha saputo accogliere e trasformare in opere d’arte nel corso degli anni mi hanno profondamente colpita. Ho deciso – spiega così Isabella Mari – di dedicare tutto il mio tempo per comprendere le modalità migliori per raccontare loro e l’esperienza di cui fanno parte”. (C.DA)
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