Asolo Art Film Festival con Valeria Golino

xL’attrice e produttrice riceverà il Premio Duse 2019 alla carriera. 50 le opere in concorso della rassegna dedicata ai rapporti tra cinema e arti visive, 20/23 giugno tra cui Kemp di Gabbriellini


Da giovedì 20 a domenica 23 giugno Asolo (Treviso) ospita la 37ma edizione di Asolo Art Film Festival – AAFF, rassegna dedicata ai rapporti tra il cinema e le arti visive. “ ‘Il cinematografo mi fa paura’. Dall’inquietudine di Eleonora Duse (1916) alla post internet art (2019). Fascinazione dell’immagine in movimento”, questo il titolo voluto dal direttore artistico Cosimo Terlizzi che prende ispirazione dal sentimento controverso dell’attrice di teatro verso il cinema, quando per la prima volta si sperimentava il passaggio da palco a set.  E’ lo stordimento che lo spettatore contemporaneo vive nell’era della smaterializzazione dei dispositivi e dell’esperienza poliforme che va oltre l’ambiente della sala.

L’attrice, regista e produttrice Valeria Golino per la sua eccezionale carriera e il suo contributo alla produzione di film sull’arte, riceverà il Premio Duse 2019 alla carriera. Tra i film prodotti dalla Golino c’è L’arte viva di Julian Schnabel di Pappi Corsicato, dedicato alla vita e alla carriera dell’artista e regista Schnabel con le testimonianze di amici come Al Pacino e Jeff Koons. Il film è uno degli eventi speciali del festival e sarà presentato alla presenza dell’attrice.

Il Festival è strutturato in due sezioni: Film Sull’Arte (film dedicati all’arte in tutte le sue forme arte visiva, architettura, danza, musica, biografie, lavori di ricostruzione storica sui protagonisti dell’arte) e Film d’Arte (opere audiovisive create con qualsiasi tecnologia usata come strumento d’espressione) suddivisa in Video arte e la nuova Post Internet ART. Inoltre, fuori concorso, viene presentata una selezione di videoclip selezionati tra i più rappresentativi del panorama internazionale. Uno spazio tutto speciale dedicato ai giovani artisti provenienti da università e accademie d’arte è costituito dalla sezione Affioramenti.

50 le opere in concorso, di cui 11 anteprime italiane, 3 anteprime internazionali e 16 anteprime mondiali che saranno presentate tra il teatro Duse, il Cortile del Teatro, la Sala Beltramini e la Sala della Ragione. L’evento speciale che apre Asolo Art Film Festival 2019 è l’inedita sonorizzazione dal vivo del film Cenere (1916, di Febo Mari), l’unico film interpretato da Eleonora Duse. Sarà la voce di Fiorenza Menni (Premio Duse) e la musica di Luca Maria Baldini per la regia di Cosimo Terlizzi, a darci un’inedita versione del film. Per la prima volta infatti verrà utilizzato il carteggio privato dell’attrice, parole scritte alla figlia in cui emerge tutto sentimento provato durante la lavorazione del film. Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con Asolo Musica.

Tra le opere in concorso presentate in anteprima mondiale Più de la vita di Raffaella Rivi, sul percorso artistico di Michele Sambin, pioniere della videoarte; e ancora Jacqueline De Jong, L’insurgée de l’art, di François Lévy-Kuentz, Francia, sull’artista franco-olandese e sul suo dipingere tra erotismo, violenza e umorismo. Tra le anteprime internazionali il film russo Koulakov’s Supreme Ultimate di Vladimir Nepevny, uno dei più brillanti artisti dell’arte sovietica non ufficiale degli anni ’50-’60. Nelle anteprime italiane, da non perdere i ritratti di giovani ballerini della Hungarian Dance Academy che affrontano la separazione dalle loro famiglie e le loro aspettative raccontati in Three Dances dell’ungherese Glόria Halász. Così come Mitten di Olivia Rochette & Gerard-Jean Claes, sguardo intimo sulle sperimentazioni dalla coreografa belga Anne Teresa De Keersmaker. Kemp dell’attore e regista Edoardo Gabbriellini narra l’ultimo anno del grande ballerino, mimo, coreografo e regista britannico. Il film è stato girato durante il suo soggiorno a Livorno mentre cercava di mettere in scena il suo ultimo spettacolo dedicato a Nosferatu.

Gli IndociIli di Ana Shametaj sul lavoro fatto dal regista Cesare Ronconi e l’artista Mariangela Gualtieri con un gruppo di 12 attori-performer; il docufilm Ruth Weiss, The Beat Goodess della filmmaker statunitense Melody C. Miller sulla la vita della poetessa esponente della Beat generation. E poi ancora Theatron. Romeo Castellucci di Giulio Boato, un ritratto del grande artista tra i massimi esponenti del teatro d’avanguardia; The Garden of Piet Oudolf di Thomas Piper, dedicato al paesaggista più influente e celebrato degli ultimi 50 anni in un mondo in armonia con la natura.

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