Per il suo decimo anniversario, Rendez-vous, il festival del nuovo cinema francese, torna a Roma, all’Arena Nuovo Sacher, dall’1 al 6 luglio, con un’edizione speciale en plein air.
Di crisi e rinascita parlano i 6 titoli presentati in anteprima nazionale. Ad aprire, il 1° luglio alle 21.30, è l’anteprima nazionale di Roubaix, une lumière | Roubaix, una luce, l’ultimo lungometraggio di Arnaud Desplechin, cui il festival, appena due anni fa, ha dedicato un focus speciale. Il regista sarà presente per incontrare il pubblico e la stampa. Il film, in Concorso a Cannes 2019, è distribuito da NoMad Entertainment e sarà nelle sale in autunno.
Partendo da un fatto di cronaca, ben raccontato da uno sconvolgente documentario di Mosco Boucault per France 3, Desplechin realizza un thriller sociale teso, febbrile e spirituale, animato dall’intensità teatrale dei suoi protagonisti: Léa Seydoux, Sara Forestier, Roschdy Zem, che per la sua interpretazione ha ottenuto i premi Lumière e César.Convinto che la finzione guadagni a essere uno specchio di indagine di quell’enigma che è il reale, il cineasta crea un noir che trascende elegantemente le strutture di genere per scandagliare gli abissi dell’essere umano e la miseria del mondo di oggi. « Per la prima e unica volta nella mia vita – spiega il regista – ho solidarizzato con due criminali: ho voluto riconsiderare le parole crude delle vittime e delle colpevoli come la più pura delle poesie».
Il festival presenta inoltre Papicha|Non conosci Papicha di Mounia Meddour, per dar conto al cinema diretto da donne che secondo dati del CNC è aumentato del 62% negli ultimi 10 anni,
Il film è distribuito da Teodora Film e sarà nelle sale in autunno. Scoperto nella sezione Un Certain Regard, insignito di un doppio César per la regista e l’interprete principale, la giovanissima Lyna Khoudri (che sarà anche nell’attesissimo film di Wes Anderson, The French Dispatch), acclamato in Francia con oltre 2 milioni di euro di incasso, il film è tuttora bandito in patria, per motivi mai chiariti dal governo algerino. Inno all’emancipazione femminile, dramma dei contrasti, solare, teso, vitale e commovente insieme, Papicha racconta la vita della giovane e brillante Nedjma (soprannominata “Papicha”), una studentessa universitaria algerina che sogna di diventare stilista. La sua vita è sconvolta da un’ondata di fondamentalismo religioso che fa precipitare il Paese nel caos.
E ancora Sibyl di Justine Triet, in sala prossimamente con Valmyn Distribution, una tragicommedia raffinata e provocante dedicata ancora alle donne, un gioco di specchi sull’identità e sulle radici che la conferma come una delle figure più interessanti del nuovo cinema francese.
Alice Winocour si cimenta con Proxima in un genere tradizionale come la space story, ma in un modo originale e innovativo per offrirne la sua versione unica e raffinata, lontana dallo spettacolare. Sarah (Eva Green) è un’astronauta francese che sta per lasciare la terra per una missione spaziale di un anno. Mentre segue il rigoroso allenamento che le è imposto all’agenzia europea di Colonia, unica donna in un ambiente prettamente maschile (tra i colleghi spicca Matt Dillon), Sarah si prepara alla dolorosa separazione da Stella, la figlia di 8 anni.
Ottimo esordio quello di Laure de Clermont-Tonnerre che con Nevada –distribuito daUniversal Pictures – orchestra un emozionante incontro tra i due generi americani per eccellenza: il western e il film carcerario.Roman (Matthias Schoenaerts), detenuto in un carcere del Nevada, non ha più contatti con l’esterno né con sua figlia. Per tentare di farlo uscire dal suo isolamento, la struttura decide di inserirlo in un programma di riabilitazione in cui si addestrano mustang selvatici.
Chiude il festival, il 6 luglio, Notre Dame di Valérie Donzelli, commedia buffa e romantica su una donna che decide di ri-divenire architetto della propria vita. Veterana della manifestazione – il suo film rivelazione La guerra è dichiarata ha aperto la secondaedizione del festival – la regista, in questo ultimo lungometraggio, presentato a Locarno, sorprende ancora una volta nel suo percorso di riscrittura della commedia romantica, con trovate folli e divertenti in un chiaro omaggio al cinema di Jacques Demy. « Amo la commedia – spiega Donzelli – e amo il burlesque: questo film è il mio modo di raccontare il mondo di oggi, con un mélange di pudore e poesia ».
Iniziativa dell’Ambasciata di Francia in Italia, la manifestazione è realizzata dall’Institut français Italia,con la collaborazione di UniFrance. Il responsabile del progetto è Benoît Blanchard e la direzione artistica è affidata a Vanessa Tonnini.
BNL Gruppo BNP Paribas, per il decimo anno consecutivo, è Main Sponsor della rassegna. Il festival beneficia anche del sostegno della Fondazione Nuovi Mecenati – fondazione franco-italiana per la creazione contemporanea – di Brioni, dell’Hotel St Regis Rome, di France 24 e Air France, vettore ufficiale.Il festival Rendez-Vous, in seguito alla sospensione della manifestazione, avvenuta i primi di marzo, torna in una veste speciale « en plein air », nella splendida cornice dell’Arena Nuovo Sacher.
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