“Meglio la passione del gioco che nessuna passione”. Con questo sottotitolo Armenia Balducci presenta a “Terra di Siena Film Festival“, che si apre domani 26 settembre, il suo primo lungometraggio in digitale, La rivincita.
Il poker scoperto, l’azzardo, la passione vissuta solo al tavolo e, fuori da quel cerchio di vite che scoprono sul panno verde le loro carte, la solitudine: sono gli elementi di questo film che si preannuncia interessante e frutto di lunga esperienza.
“Gioco a poker da vent’anni, ho scritto e diretto qualcosa che conosco bene”, racconta la Balducci, abituale sceneggiatrice insieme a Giuseppe Ferrara. Nel cast nomi poco noti al cinema, ma con una solida formazione teatrale: Maria Letizia Gorgia, Anna Ammirati, Vittorio Amandola, Cristina Inghilleri e Simona Mastino. Il film, girato in due mesi, non ha ancora trovato una distribuzione. A Siena arriverà in anteprima assoluta.
Cosa racconta “La rivincita”?
Il gioco come risposta emotiva a una realtà senza appeal. E’ la storia di tre donne e un uomo che giocano a Teresina. Questi personaggi dovranno trovare il quinto giocatore per rendere le partite meno noiose. Lo troveranno in Lucia, una donna della provincia del Nord-est giunta a Roma per motivi familiari. Lucia è una borghese repressa, chiusa in sé stessa. Il gioco produrrà in lei uno sblocco emotivo.
Il tavolo è composto da quattro donne e un uomo. Perché un rappresentante del sesso maschile?
Gli uomini giocano in modo razionale, mentre le donne sono emotive. I maschi introducono delle varianti che rendono il gioco più stuzzicante.
Quali imprevisti?
Prima di tutto gli uomini hanno più soldi rispetto alla donna e quindi alzano il gioco. Le donne invece sono più scaramantiche e poi fanno gruppo e creano spesso conflitti. L’uomo della mia storia è stato abbandonato dalla moglie e compensa la sua solitudine prendendosi cura delle quattro donne. E’ molto materno.
E’ la prima volta che lavora in digitale. Che vantaggi le ha portato e perché ha scelto proprio questo mezzo?
Il primo motivo è economico. Le mie 29 ore di riprese in digitale sono costate molto meno che in pellicola. Inoltre la videocamera digitale mi ha permesso di entrare sul set con una certa leggerezza. Giravo scene molto lunghe, lasciando agli attori la possibilità di improvvisare.
Con MaXXXine, in sala con Lucky Red, Ti West conclude la trilogia iniziata con X: A Sexy Horror Story e proseguita con Pearl, confermandosi una delle voci più originali del cinema di genere dell’era Covid e post-Covid
Dove nessuno guarda. Il caso Elisa Claps - La serie ripercorre in 4 episodi una delle più incredibili storie di cronaca italiane: il 13 e 14 novembre su Sky TG24, Sky Crime e Sky Documentaries.
Codice Carla mostra come Carla Fracci (1936-2021) fosse molto più di una ballerina famosa.
Il disegnatore, illustratore e docente presso la Scuola Romana dei Fumetti ci racconta come ha lavorato sugli storyboard dell'ultimo successo di Gabriele Mainetti