Armando Nannuzzi

Nasce a Roma nel 1925. Dopo l’apprendistato come operatore, sotto la guida di Arturo Gallea e Domenico Scala, esordisce come direttore della fotografia con Carlo Lizzani in Lo svitato (’56). Si afferma con Antonio Pietrangeli (Adua e le compagne, ’60; La parmigiana, ’63; Io la conoscevo bene, ’66), restituendo l’atmosfera provinciale delle storie nei contrasti di bianchi e neri. Collabora soprattutto con Luigi Comencini in Incompreso (’67), Le avventure di Pinocchio, (’72), La bohème (’88); con Mauro Bolognini in Il bell’Antonio (’60), Senilità (’61); con Liliana Cavani in Milarepa (’74), Al di là del bene e del male (’77), La pelle (’81), Dove siete? Io sono qui (’93); con Tonino Cervi in Il malato immaginario (’79) e L’avaro (’89). Da ricordare il suo contributo fotografico a Porcile (’69) di Pier Paolo Pasolini, a La caduta degli dei (’69) di Luchino Visconti e a Il mondo nuovo (’82) di Ettore Scola. Recentemente ha lavorato spesso con Alberto Sordi regista in Assolto per non aver commesso il fatto (’92), Nestore l’ultima corsa (’94) e Incontri proibiti(’98). Nannuzzi è stato cinque volte premiato con il Nastro d’argento, in particolare nel ’66 per Vaghe stelle dell’Orsa e nel ’74 per Ludwig di Luchini Visconti, e nel ’78 per Gesù di Nazareth di Franco Zeffirelli.