E’ in una Roma notturna, con tanto di festa in costume, anche da centurione, da una grande terrazza affacciata sul Vittoriano, che l’investigatore Corso/Luca Argentero tenta di fare luce sulla morte apparentemente accidentale di un 16enne, figlio di una sua bellissima ex (Eva Herzigova). In Cha cha cha di Marco Risi l’inchiesta svela un mondo di intrighi, affari illeciti e intercettazioni che vede coinvolte persone potenti come l’Avvocato (Pippo Delbono), affiancato da altri cattivi e personaggi inquietanti: l’ispettore di polizia Torre (Claudio Amendola) ex collega di Corso, un fotografo a caccia di scandali (Marco Leonardi) e un responsabile di intercettazioni (Bebo Storti).
“La festa l’ho pensata senza sapere quel che stava girando Sorrentino. Ho voluto mostrare i lati oscuri della nostra società attraverso lo sguardo di Corso – spiega Risi – E’ un eroe e un tipo solitario, un romantico con il suo adorato cane privo di una zampa, un investigatore privato alla Chandler come il Philip Marlowe interpretato da Elliott Gould ne Il lungo addio di Altman. In lotta perché le cose vadano in un certo modo e non secondo la convenienza”.
Dopo Fortapàsc (2009) sul caso del giovane giornalista, Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra, Risi ha accarezzato per un po’ l’idea di un film sulla trattativa Stato e mafia, tant’è che aveva incontrato il magistrato Ingroia e il figlio di Ciancimino. Poi il regista ha optato per un film di genere, tra il thriller e il noir, da noi poco frequentato.
“La commedia all’italiana dalla fine degli anni ’70 ha perso il graffio dell’epoca d’oro – dice il regista – Lo spettatore di quel genere così popolare, non solo rideva ma una volta uscito dalla sala rifletteva. Lo sceneggiatore Scarpelli diceva che dopo il 1975 in Italia erano successe cose di cui non si poteva più ridere. Ci prova oggi riuscendo Virzì e mi ha sorpreso Andò con il suo Viva la libertà”.
E con il noir Cha cha cha Risi prova a parlarci di un presente fatto di corrotti e di potenti senza morale, combattuti da un investigatore coraggioso e puro. Un eroe nudo di fronte ai suoi nemici, che lo vanno a trovare a casa sua mentre lui fa la doccia. “Mi sono ispirato a una scena, in parte simile, de Il maratoneta con un Dustin Hoffman terrorizzato dall’imprevista visita. Il mio Corso è invece pronto ad affrontare il pericolo, a differenza del sottoscritto che è un po’ vigliacco”. Risi per questa impegnativa sequenza del pestaggio ha impiegato ben quattro cineprese, come insegna il collega John Woo, e l’ha realizzata in mezza giornata.
“La mia Michelle è un personaggio pieno di dolore e di rabbia, un ruolo per il quale ho potuto lavorare liberamente. Certo l’attrice non è il mio mestiere”, così la modella Eva Herzigova. Poche le interpretazioni al cinema, e Risi l’ha scelta pensando alle bionde di Alfred Hitchcock: una donna che Corso ha amato follemente, una grande storia d’amore che l’ha segnato fino al punto che oggi ha timore di sfiorare Michelle.
Cha cha cha, una coproduzione italofrancese – Bibi Film, Babe Films e Rai Cinema – con il sostegno della DG Cinema-MiBAC e della Regione Lazio esce con 01 il 20 giugno e avrà un’anteprima mondiale al Festival di Taormina. “Il listino di Rai Cinema spazia dal film d’autore alla piccola opera prima, alla commedia, toccando film diversi per genere e storia – conclude Paolo Del Brocco Ad di Rai Cinema – Cha cha cha bene s’inserisce in questa nostra linea editoriale, provando a reintrodurre un genere che è andato sparendo nel tempo”.
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