Appello a Franceschini: in DDL 25% del Fondo al cinema di qualità

Nell'appello condiviso da più associazioni di settore in un convegno tenutosi alle Giornate degli Autori, si chiede di riportare le risorse destinate al cinema a livello degli altri paesi dell'UE


Autori, esercenti, critici e giornalisti cinematografici, giovani produttori, piccole e medie imprese, circoli del cinema e film commission rappresentati da otto associazioni di categoria, hanno inviato un appello al ministro Dario Franceschini, nel quale si chiede di ristabilire, nel il disegno di Legge sul Cinema e l’audiovisivo, un equo rapporto tra le risorse previste per il cinema di “approfondimento” e quello di “intrattenimento”.
Attualmente solo una minima parte (tra il 5 % e il 7%) dei 400 milioni del Fondo sono destinati alla produzione, distribuzione, promozione e all’esercizio del cinema meno commerciale. Nell’appello si riferisce del cambio di orientamento del Ministero che inizialmente aveva fatto suo un emendamento, l’11.22, della relatrice senatrice Di Giorgi, per una percentuale più alta (25%) e successivamente abbandonato.

Nell’appello condiviso da gran parte del mondo del cinema in un convegno tenutosi a Venezia nell’ambito delle Giornate degli Autori, si chiede appunto di riportare le risorse destinate a questo tipo di cinema a livello degli altri paesi dell’Unione Europea. Le otto associazioni – Giovani Produttori Cinematografici Italiani, Anac, la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa – Cinema e Audiovisivo, la Federazione Italiana Cinema d’Essai, la Federazione Italiana Circoli del Cinema, l’Italian Film Commissions, il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani e quello dei Giornalisti Cinematografi – ribadiscono nell’appello quanto già chiesto il 6 giugno scorso in una lettera firmata da tutte le associazioni degli autori (100Autori, Aidac, Anac, Anart, Asifa, Writers Guild Italia) nella quale si chiedeva formalmente di riproporre l’emendamento n. 11.22 con la sua formulazione ‘Fermo restando che l’importo complessivo per i contributi selettivi non possa essere inferiore al 25% del fondo medesimo”.

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20 Settembre 2016

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