ANTONIO CATANIA


VIDEO-INTERVISTA:
Antonio Catania

I panni sono quelli del puntiglioso e tranquillo avvocato difensore di Gaspare Pisciotta che in Segreti di Stato di Paolo Benvenuti non s’accontenta della versione ufficiale e con insistenza certosina prova a rispondere ai tanti dubbi della versione accreditata della strage di Portella della Ginestra. Antonio Catania è attore eclettico, capace di interpretare ruoli sia impegnati, che comici: da Gli indesiderabili di Pasquale Scimeca ai campioni d’incassi di Aldo Giovanni e Giacomo, a Pane e tulipani di Silvio Soldini.

Si è documentato su Anselmo Crisafulli a cui è ispirato il suo avvocato?
Benvenuti mi ha messo a disposizione tutto il materiale raccolto su di lui in 6 anni di ricerche. Dell’avvocato Crisafulli, catanese come me, ma impegnato in uno studio a Roma, ho visto le fotografie con la moglie che lo aiuta ad indossare la toga. Si capisce subito che è un uomo che tiene molto alla sua professione. Gli assomiglio fisicamente e anche per una certa indole flemmatica, come riconoscono i figli. Mi sono avvicinato alla sua figura in modo istintivo, cercando di coglierne l’essenza, la cifra.

Che cosa le ha chiesto Benvenuti?
Di non fare niente, di mettere da parte la creatività d’attore, cioè quello che più mi piace. Il film era già tutto scritto nella sua testa e mi ha chiesto di essere un esecutore. Sono stato abbastanza ubbidiente. Il personaggio di Pisciotta ha goduto di maggior libertà espressiva, l’avvocato è invece il filo conduttore, l’alter ego del regista e deve avere quella dose giusta di curiosità, nè troppo appassionata, nè troppo politica. Ma sono contento di aver dato voce a un’indignazione, al tentativo di ristabilire la verità storica.

5 film con Gabriele Salvatores, l’ultimo è “Nirvana”, si è interrotto un sodalizio?
No, con Gabriele continua ad esserci un ottimo rapporto, ci sentiamo spesso. E’ il regista ideale sul set, nel senso che puoi creare e nel contempo divertirti.

Carlo Verdone l’ha voluta di nuovo per il suo prossimo film.
La continuità è la prova che abbiamo lavorato bene insieme. Ho scoperto una persona generosa e sensibile, che ha dato spazio a tutti in un film corale, dove c’era anche lui. In “L’amore è eterno… finché dura” interpreto il ruolo di un maestro di tennis, ma visto il mio fisico meglio sarebbe quello di un giocatore di bocce. Dovrò prendere delle lezioni.

Progetti futuri?
Ho appena terminato le riprese di Il motore del mondo di Lorenzo Cicconi Massi, film girato a Jesi e provincia. Io e Ennio Fantastichini abbiamo imparato il dialetto di quella zona. E’ una commedia divertente, sul rapporto padri e figli e il mio personaggio è un fotografo, un po’ artista, di matrimoni.

Lavorerà anche in teatro?
Con Maria Amelia Monti porto in scena “Ti ho sposato per allegria” di Natalia Ginzburg per la regia di Valerio Binasco, testo famoso per le interpretazioni di Monica Vitti e Giorgio Albertazzi. Insomma sparisco nel teatro.

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